In apertura di incontro, il direttore sanitario Claudio Dario ha espresso gratitudine all’associazione, ai volontari dell’Avis comunale Trento e, soprattutto, al presidente uscente Patrizia Suligoi «per questa importante donazione e per la generosità e il sostegno dimostrati da Avis comunale Trento in questi anni che ha permesso collaborazioni finalizzate al continuo miglioramento dei servizi offerti alla cittadinanza. Il mio grazie – ha concluso Dario – va anche ai cittadini e alle cittadine che ogni anno sostengono con le loro numerose donazioni le attività dell’Apss e a tutti coloro che si impegnano in questo grande atto di generosità che è la donazione del sangue attraverso la quale si possono salvare tante vite umane».
Il direttore del Servizio ospedaliero provinciale, Giovanni M. Guarrera ha poi aggiunto: «ringrazio l’Avis comunale Trento per questo dono destinato alla nostra Banca del sangue e colgo l’occasione per ringraziare anche tutti coloro che si impegnano in questo grande atto di generosità che è la donazione del sangue. Il sangue è indispensabile alla vita umana ed è fondamentale la sua disponibilità in occasione di incidenti e gravi traumi, in numerosi interventi chirurgici, nei trapianti e nelle malattie oncologiche. La donazione è tanto più preziosa se si considera che è un gesto volontario, gratuito e periodico».
Alla conferenza stampa era presente Silvio Fedrigotti dirigente generale del dipartimento Salute e solidarietà sociale che ha ringraziato a nome della Provincia autonoma di Trento l’associazione Avis comunale Trento e tutte le associazioni provinciali che collaborano nella raccolta del sangue nonché tutti gli operatori dell’Apss per l’impegno in questo fondamentale settore della sanità trentina.
La parola è poi passata alla neo eletta presidente dell’Avis comunale di Trento Danila Bassetti, che ha sottolineato: «la nostra associazione in questi anni ha costruito un solido rapporto di sinergie con la Banca del sangue che ha avuto diverse espressioni pratiche l’ultima delle quali è la donazione di questo congelatore rapido. Il nostro Consiglio direttivo ha deciso di devolvere una quota straordinaria del bilancio, originariamente destinata ad attività promozionali rivolte alla cittadinanza, per l’acquisto dell’abbattitore termico e si deve dare atto all’interessamento assiduo della presidente Patrizia Suligoi, che ha appena concluso il mandato, che ne ha reso possibile l’acquisizione e la disponibilità. Sicuramente il nostro intervento rinforza i legami tra Avis e Banca del sangue, da sempre tesi ad accrescere e a valorizzare i reciproci impegni e ruoli e ci auguriamo che tutto questo possa andare a vantaggio della sanità trentina in termini di efficacia ed efficienza».
La parola è poi passata al direttore del Servizio di immunoematologia e trasfusionale, Attilio Fabio Cristallo, che, dopo aver ringraziato per il dono ricevuto, ha descritto la funzionalità dell’apparecchio «il congelatore rapido per plasma – ha spiegato Cristallo – consiste in un sistema di raffreddamento in grado di congelare le unità di plasma a -30°C entro un tempo massimo di un ora, come previsto dalle direttive e dalla farmacopea europea in materia di preparazione, utilizzo e qualità del plasma. Questo emocomponente si può ottenere mediante separazione del sangue intero, centrifugandolo ad alta velocità per rimuovere i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine oppure, direttamente, mediante una donazione selettiva di emocomponenti ottenuta con l'utilizzo di un separatore cellulare (raccolta aferetica).
Dopo la raccolta, il plasma viene congelato rapidamente: questo consente di preservare le sostanze in esso contenuto, in modo particolare le proteine.
Una volta scongelato, il plasma è utilizzato sia per trasfusioni sia come materia prima per ottenere prodotti plasmaderivati. In quest’ultimo caso il plasma viene separato nei suoi vari componenti tramite un processo chiamato frazionamento. Le proteine isolate vengono raffinate e trasformate per creare una serie di prodotti derivati dal plasma come i fattori della coagulazione, l’albumina e le immunoglobuline».
Il dottor Cristallo ha poi proseguito illustrando le caratteristiche tecniche dell’apparecchio che è in grado di raggiungere rapidamente una temperatura di -75°C.
«L’abbattitore può contenere – ha spiegato Cristallo – su ognuno dei quattro ripiani disponibili, quattro sacche di aferesi o dieci di quelle derivate dalla scomposizione di sangue intero. Le unità di plasma sono adagiate orizzontalmente sui ripiani; su di esse viene adagiata una piastra di uniformità che garantisce un’omogeneità di distribuzione del plasma su tutta la superficie della sacca e quindi un’omogeneità di congelamento. Lo strumento è equipaggiato con un computer di bordo che consente la lettura dei codici a barre delle unità di plasma da congelare. In tre mesi sono stati eseguiti 194 cicli di congelamento, con una media di circa 20 unità di plasma per ciclo. Il valore della donazione è di circa 42 mila euro».