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Domani Paolo Fontana parlerà di apicoltura familiare. Le arnie top bar, nate negli anni Settanta, hanno come primo obiettivo far prosperare le api; sono ideali per gli ambienti urbani, permettono una apicoltura semplice ma rigorosa e sono perfette per essere collocate in un giardino o in un orto: in questo modo ogni cittadino può dare dunque un contributo alla conservazione della biodiversità.
“Le arnie top bar - spiega Fontana - rientrano nel progetto 'Api per la Biodiversità', promosso da Fondazione Edmund Mach, World Biodiversity Association onlus e Bioapi (Centro culturale di apicoltura biologica e naturale), che si propone di contribuire alla diffusione capillare dell’allevamento delle api mellifere attraverso la divulgazione di una tipologia di “apicoltura naturale” basata appunto sull’arnia Top Bar (Kenya Top Bar Hive). È stata scelta questa tipologia di apicoltura soprattutto perché caratterizzata da un basso impiego di tecnologia e attrezzature e perché allo stesso tempo consente una elevata efficienza nel controllo di malattie e parassiti con tecniche biologiche”.