In sostanza, sono state 1869 le sedute di dialisi che rientrano nella mobilità attiva, ovvero le prestazioni sanitarie offerte ai non residenti che poi vengono rimborsate dai sistemi sanitari di origine del paziente. Le restanti 137 sedute (il 7% del totale) sono invece riconducibili a residenti in Trentino – al momento domiciliati altrove – che rientrano nelle zone di origine. I pazienti che hanno usufruito di questo servizio sono stati oltre 350 nel corso di questi nove mesi: un’offerta sanitaria così capillare e numericamente importante che pone il servizio di dialisi che fa capo all’Unità operativa di nefrologia ai primi posti a livello nazionale.
Tutti i centri dialisi dei sette ospedali trentini offrono ai turisti la possibilità di fare i trattamenti dialitici. Nel dettaglio, sono state 476 le sedute a Cavalese, 420 ad Arco, 370 a Borgo, 335 a Tione, 267 a Cles, 119 a Trento e 19 a Rovereto (il cui centro è però stato fermo per ristrutturazione diversi mesi). In totale – dal 2005 ad oggi – sono state circa 24mila le sedute di dialisi turistica. Queste prestazioni sono effettuate ricorrendo al solo personale assegnato ai servizi di dialisi – sia medico sia infermieristico – che nel periodo estivo deve farsi carico di questa notevole attività aggiuntiva (in alcuni centri la dialisi turistica rappresenta oltre il 40% delle attività svolte nell’arco dell’intero anno).
Per accedere alle dialisi-vacanza in Trentino occorre contattare la segreteria dell’Unità operativa di nefrologia e dialisi dell’ospedale Santa Chiara di Trento che fornisce i recapiti dei centri dialisi provinciali più vicini alla località dove il turista vuole soggiornare. Una volta preso contatto con il centro dialisi, viene chiesto al centro dialisi di appartenenza del paziente di fornire una relazione medica per valutare l’idoneità clinica a svolgere le sedute dialitiche nei centri trentini. Nel caso non fosse disponibile il posto per il trattamento dialitico nel periodo richiesto presso il centro scelto, si attiva una rete di collaborazione fra i centri più vicini per trovare una soluzione che possa garantire il periodo di vacanza.
È importante programmare la dialisi-vacanza con un certo anticipo rispetto al periodo di soggiorno. Se si pensa ad un soggiorno nel periodo estivo (maggio/giugno-settembre/ottobre), è consigliato programmare la dialisi-vacanza anche 6-10 mesi prima; per tutto il resto dell'anno è sufficiente programmarla con circa un mese di anticipo.
La possibilità di spostarsi sul territorio nazionale rappresenta uno degli elementi fondamentali per migliorare la qualità di vita dei pazienti in dialisi: pur con una invalidante malattia cronica possono fare periodi di ferie come fossero persone non ammalate. In secondo luogo questa mobilità attiva ha ricadute positive anche sul territorio e il turismo locale.