
"Il modello trentino ci interessa particolarmente, ha detto Grasu, e ci auguriamo che questo sia l'inizio di una collaborazione proficua per entrambi". Mentre l’assessore Segnana, aveva evidenziato ieri come vi sia da parte del Trentino l’aspirazione a migliorare costantemente i propri standard qualitativi, anche attraverso il confronto con altri sistemi europei. Nel corso degli incontri è stata illustrata alla delegazione l'organizzazione generale del modello trentino, basato sull'Azienda provinciale per i servizi sanitari e sulla rete delle strutture ospedaliere e dei servizi di cura e riabilitazione presenti sul territorio. Uno degli obiettivi condivisi anche dalla Romania è quello di garantire un'assistenza domiciliare efficace ai pazienti anziani affetti da patologie croniche, a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione e della necessità di non sradicare gli assistiti dal loro contesto familiare e sociale.
Il Centro di protonterapia
Unità operativa dell’ospedale Santa Chiara di Trento, è una struttura altamente specialistica dedicata alla cura dei tumori, che inoltre svolge attività di ricerca nell'ambito clinico, preclinico, spaziale, dei sensori e delle infrastrutture. La protonterapia è un trattamento radiante di precisione che utilizza particelle pesanti – i protoni – per irradiare le cellule tumorali con estrema precisione, risparmiando i tessuti sani intorno alla lesione. Il Centro dispone di due sale dotate di gantry (ovvero la struttura che permette di indirizzare con grande precisione le radiazioni, ruotando a 360° intorno al paziente) e di una sala ad uso sperimentale e di ricerca, dotata di un fascio fisso. Attualmente, Trento è l’unico Centro di protonterapia afferente ad un’azienda sanitaria pubblica in attività in Europa ed è l’unico in Italia ad essere dotato di gantry e della tecnologia PBS (pencil beam scanning) per l’erogazione del fascio di protoni. Il primo paziente adulto è stato trattato il 22 ottobre 2014 ed il primo paziente pediatrico il 21 maggio 2015: nel corso dei primi quattro anni di attività, lo studio e l’esperienza maturate dal personale del Centro hanno consentito di allargare progressivamente le tipologie di tumore trattate, conseguendo una serie di importanti primati scientifici a livello nazionale ed internazionale. Nel corso del 2018 sono stati trattati 301 pazienti provenienti dal Trentino, dall'Italia e dall'estero.
Foto e video a cura dell'Ufficio Stampa