Ad accogliere e accompagnare l’amministratore delegato del Centro di Dubai, Bashir Abou Reslan, l’assessore alla salute, il direttore sanitario e il direttore del servizio ospedaliero provinciale dell’Apss oltre ai medici e fisici del Centro trentino.
L’assessore provinciale alla salute ha sottolineato l’importanza dell’accordo sottoscritto con Dubai a conferma dell’eccellenza sanitaria e scientifica riconosciuta al Centro di protonterapia trentino non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Il protocollo sottoscritto a inizio anno consentirà di trattare pazienti, adulti e bambini, provenienti dagli Emirati Arabi Uniti.
La protonterapia è una terapia indicata nei casi clinici più complessi, in caso di tumori vicini ad importanti organi a rischio o in pazienti di età pediatrica per i quali il trattamento con radiazioni è particolarmente delicato. Nel Centro di protonterapia dell’Apss possono essere curate una serie di patologie, quali quelle a livello della colonna vertebrale, i sarcomi, i tumori neuro-encefalici e della base cranica, oltre a lesioni di organi in movimento in sede toracico-polmonare e addominale. Con un’esperienza quasi settennale dei suoi professionisti il Centro attrae sempre di più pazienti provenienti dall’estero oltre a vantare un’importante attività di ricerca non solo in campo medico ma anche, grazie alla presenza di una linea sperimentale fissa, in campo aerospaziale e dei materiali.
Nel corso dei due giorni di visita si sono susseguiti incontri tematici nei vari campi delle cure oncologiche con specifiche sessioni e incontri con professionisti trentini di varie specialità.
Centro di Protonterapia
Il Centro ha iniziato l'attività alla fine del 2014, con il primo paziente adulto; l'anno successivo è stato trattato con i protoni il primo caso pediatrico in Italia. Da allora sono stati trattati nel Centro di Trento 1.544 pazienti di cui 433 pediatrici (134 in sedazione).
Il Centro di Trento è una struttura unica in Italia dal punto di vista tecnologico e uno tra gli oltre 80 centri di protonterapia nel mondo, concentrati soprattutto negli USA, in Europa, in Giappone e in Cina. Il trattamento è particolarmente indicato nei casi clinici più complessi, che includono tumori vicini a organi e strutture sensibili, tumori pediatrici o resistenti alla radioterapia convenzionale, anche in combinazione con la chemioterapia o quale trattamento post chirurgico.
A partire dal 2017, Trento è il primo centro in Europa e secondo al mondo ad aver sviluppato e implementato trattamenti di radiochirurgia con protoni per trattare tumori localizzati in parti dell’encefalo non operabili chirurgicamente. Per i pazienti italiani i cicli di protonterapia sono erogati nell'ambito delle cure previste dal Sistema sanitario nazionale e sono inclusi nei Lea (livelli essenziali di assistenza). Le cure sono erogate in regime ambulatoriale e durano, mediamente, cinque-sei settimane: un periodo di tempo lungo, durante il quale i pazienti possono contare sulla presenza e sul sostegno di una rete di enti e associazioni di volontariato, che offrono supporto e assistenza durante il trattamento.