Gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di destinazione delle esportazioni italiane e il secondo per il Trentino, battuto solo dalla Germania. La bilancia economica USA mostra una invariata propensione all'import da parte degli americani, nonostante gli interventi protezionistici attivati a partire dal 2008 e resi ancora più stringenti dall'amministrazione Trump. Una situazione complessa e incerta che spaventa i mercati e le imprese attive all'estero, comprese quelle trentine. Se ne è parlato nel corso dell'incontro “La guerra dei dazi tra Cina e USA. Rischi e opportunità per le imprese” tenutosi oggi a Trentino Sviluppo. Ospite dell'incontro Roberto Corciulo, presidente di I&C Partners, che ha illustrato le principali variabili delle dinamiche economiche internazionali e ha messo in evidenza come, in prospettiva, il punto focale dei rapporti tra USA e Cina sarà quello della supremazia tecnologica mondiale a cui ha Cina ha dichiarato di puntare.
“La situazione è incerta – ha detto Corciulo - e in un'economia globalizzata la preoccupazione è legata al rischio di effetto domino. Al momento i dazi che riguardano l'Unione Europea su acciaio e alluminio non hanno avuto un grande impatto. È bene però tenere monitorata la situazione per cogliere come questa strategia influirà sul potere d'acquisto USA nel lungo termine”.
Il seminario ha analizzato in modo dettagliato il settore della meccanica e della meccatronica, tra le principali voci di export italiano verso gli Stati Uniti, sia in modo diretto che indiretto, attraverso componenti poi lavorati in Germania e in altri Paesi. L'incontro ha visto poi l'intervento di Andrea di Nicolantonio, responsabile per il Trentino Alto Adige e Verona di SACE, dedicato agli strumenti di tutela per le imprese in relazione ai processi di internazionalizzazione, e un momento di confronto con testimonianze aziendali. (f.r.)
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa