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Il percorso si apre ora verso l’esterno e, nell’ambito del 20° Religion Today Filmfestival, getta uno sguardo su venti anni di cinema, media, donne e religioni. Sabato 14 ottobre, dalle ore 10.30, l’Aula grande della Fondazione Bruno Kessler, in via Santa Croce 77, ospiterà un confronto a più voci tra prospettive culturali, religiose e studi di genere. Dopo i saluti di Simone Semprini, presidente di Religion Today, e Irene Scarascia, che ha seguito il progetto per FBK, la matinée, con il coordinamento di Elisa Rapetti del Centro per la Cooperazione Internazionale, darà voce alle donne coinvolte nella produzione del manifesto. Nel commentare il lavoro, Katia Malatesta, direttrice di Religion Today, che all’immagine e alla condizione della donna dedica ogni anno almeno una sezione, affronterà il mutevole terreno all’incrocio tra cinema, genere e religioni, provando a chiarire cosa significhi essere donna, e credente, davanti e dietro la macchina da presa. In tutto il mondo, infatti, le donne rivendicano nuovi spazi: fenomeno trasversale, deflagrante, cruciale per comprendere i movimenti e le tensioni dialettiche esistenti all’interno di ogni gruppo religioso. Allo stesso modo, da Hollywood a Bollywood, una formidabile schiera di nuove autrici, attrici e “personagge” – per riprendere l’espressione necessaria ma dirompente introdotta in anni recenti dalla Società Italiana delle Letterate – sta cambiando le regole di un’industria cinematografica “di uomini e per uomini”. Sara Hejazi, ricercatrice del Centro per le scienze religiose di FBK, proporrà infine un intervento dal titolo Musulmane pubbliche: la costruzione della donna islamica nei media.