Si continua a somberare neve, montagne di neve, dai tetti e dalle strade, ad effettuare i controlli strutturali e statici sulle coperture, a portare assistenza alle persone nelle frazioni rimaste ancora isolate e non raggiungibili se non con i gatti della neve e le motoslitte, mezzi che in questa emergenza si sono rivelati preziosissimi ed insostituibili. Spesso è necessario tornare sugli edifici che si erano già controllati, perchè la nuova neve caduta nei giorni scorsi e gli accumuli creati dal vento possono aver creato nuove situazioni di rischio. Fortunatamente non si stanno verificando crolli, se non di tettoie poco resistenti. Le condizioni meteo sono leggermente migliorate nelle ultime ore, ma la Valmarecchia rimane sempre il "fronte" più difficile e impegnativo. Si lavora praticamente senza sosta, poco il tempo che rimane per dormire: l'ultimo intervento, oggi, degli uomini del SAF, è terminato all'una di notte.
Ogni intervento è deciso in stretto raccordo con la Protezione Civile dell'Emilia Romagna e con i sindaci dei paesi colpiti. Base operativa, nel riminese, è sempre il COM dislocato a Novafeltria, cittadina di diecimila abitanti. "Ieri ed ancora oggi - racconta Luca Piva, responsabile del gruppo di vigili del fuoco permanenti e volontari che sta intervenendo nella zona - siamo intervenuti per sgomberare dalla neve il tetto dell'ospedale di Novafeltria, dove si erano formati pericolosi accumuli, a Verucchio abbiamo liberato la copertura di un centro diurno per anziani, i tetti di una scuola media e di un asilo, nel comune di Pennabilli abbiamo sgomberato le vie del centro storico, a Novafeltria messo in sicurezza una mensa, a Bagnolo si sta lavorando sul municipio e su una scuola. Anche a Sant'Agata, il paese dove c'è più neve in assoluto, 3 metri, stiamo lavorando per ripristinare la viabilità e stiamo effettuando verifiche per definire l'agibilità delle scuole, alcune delle quali potranno forse riaprire mercoledì, un altro intervento sul magazzino comunale".
Oltre che in coordinamento con la Protezione civile regionale dell'Emilia Romagna ed i sindaci, le squadre trentine stanno lavorando da oggi anche assieme ai Vigili del fuoco del Corpo nazionale. A sottolineare l'apporto che i trentini stanno dando è Venturelli, dirigente della Provincia di Rimini: "Alle molte braccia operative ed ai mezzi per operare in questa difficile situazione si aggiunge l'elevata professionalità dei trentini. Gli interventi sono moltissimi, dall'alleggerimento dei tetti alla pulizia degli accessi agli edifici, dai puntellamenti agli interventi su alcuni siti industriali. Importanti sono stati, ad esempio, i suggerimenti che i Vigili del fuoco trentini ci hanno dato sulle tecniche più efficaci e razionali per sgomberare i tetti dalla neve. Praticamente tutti i comuni della Valmarecchia sono oggetto di intervento".
Comuni che si chiamano San Leo, una perla storica (noto perché qui è morto Cagliostro), Pennabilli, Sant'Agata Feltria (nota per i tartufi), Talamello ("patria" del formaggio di fossa), Verucchio, Maiolo, Casteldelci. Paesi e borghi oggi irriconoscibili le cui bellezze sono invisibili, nascoste sotto metri di neve.
Tra gli interventi più significativi effettuati dai pompieri e tecnici trentini vi è quello sulla fabbrica Indel B del Gruppo Berloni, a Sant'Agata Feltria, una fabbrica di frigoriferi "salvata" dal rischio di crolli delle coperture, che avrebbero potuto bloccarne l'attività produttiva.
L'attività di sgombero della neve dai tetti degli edifici pubblici prosegue anche a Forlì e Cesena, il secondo fronte bianco della Protezione civile trentina. Si sta invece attendendo di valutare le modalità d'intervento in Abruzzo, dove la nostra Protezione civile potrebbe intervenire, qualora arrivasse una richiesta da parte della Protezione civile nazionale, in un intervento di distacco programmato di valanghe sul Gran Sasso o sulla Maiella. Dopo aver trasportato a L'Aquila una campana Desy Bell, un'attrezzatura speciale impiegata in questo tipo di interventi e con la quale, agganciata ad un elicottero, si provocano esplosioni sopra i versanti troppo carichi di neve instabile per indurre appunto il distacco controllato delle masse nevose, oggi è atterrato all'aeroporto Preturo de L'Aquila un elicottero del Nucleo di Trento.
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