Mercoledì, 28 Ottobre 2015 - 02:00 Comunicato 2692

Si è tenuto oggi presso il Centro polifunzionale comunale di Povo
DISTRETTI FAMIGLIA: INFRASTRUTTURE SOCIALI PER LO SVILUPPO LOCALE

550 organizzazioni distribuite in 15 Distretti famiglia sul territorio trentino. Il distretto famiglia è un circuito economico e sociale in cui attori diversi operano in rete con l'obiettivo di valorizzare la famiglia e sostenere il benessere e l'attrattività territoriale. E' un'opportunità per il territorio, che diviene un laboratorio strategico in cui si sperimentano le politiche pubbliche e i punti di forza stanno nell'incrocio di culture, competenze, obiettivi e complessità diversi fra loro. Da questo incipit è scaturito il dibattito al primo meeting rivolto ai coordinatori dei Distretti famiglia, che ha rappresentato un'opportunità per riflettere sullo stato di attuazione dei distretti, per passare le consegne tra i coordinatori vecchi e nuovi e rilanciare prospettive di evoluzione e innovazione.-

La rete dei distretti famiglia crea sinergie che hanno il potere di essere una leva di sviluppo economico e sociale, perseguendo il cosiddetto welfare generativo, che facilita il riconoscimento del protagonismo della famiglia sul territorio fino a qualche anno fa associata solo ad interventi di assistenzialismo sociale, dunque, percepita come "problema" e non come "risorsa". Questo il punto di partenza del meeting di oggi: la prossima frontiera ora è la formazione dei nuovi referenti dei distretti famiglia, a seguito del turn over, in modo da proseguire il percorso fin qui attuato, rafforzare ulteriormente la rete e le partnership territoriali, con il coinvolgimento delle comunità di valle, dei comuni, senza dimenticare l'indispensabile coinvolgimento di organizzazioni private e pubbliche.
Renzo Dori, Presidente APSP Margherita Grazioli di Povo ha portato il saluto di benvenuto al pubblico e ha dato la parola al Sindaco di Trento Alessandro Andretta, che è intervenuto affermando: "il tema delle politiche familiari è stato cavallo di battaglia per decenni nei programmi politici europei. L'Italia è ai primi posti per natalità in Europa (3% del PIL destinato alle politiche familiari) e in Trentino si registrano i dati migliori rispetto al resto del Paese: questo è il frutto della volontà politica e, soprattutto, del contesto socio-economico. Ringrazio l'Agenzia per aver costruito questo percorso partendo "dal basso", responsabilizzando le organizzazioni aderenti e sviluppando la dimensione pubblico/privato come ciclo virtuoso, motore di crescita. Inoltre – ha aggiunto – è bene tenere presente che la famiglia non è un costo ma un investimento: i distretti ne sono consapevoli e lo hanno riconosciuto e promosso ampiamente sul territorio."
Sara Ferrari, assessore provinciale alle pari opportunità, è intervenuta sul ruolo dell'Agenzia in Provincia: "la competenza sulla famiglia è in capo al presidente Rossi e la sua autonomia va preservata in quanto essa dev'essere trasversale a tutte le politiche provinciali. Nella scorsa legislatura ho partecipato – ha proseguito – alla stesura della legge provinciale 1/2001: un passaggio storico grazie al quale si è formalizzato un impegno condiviso a favore del benessere della famiglia, che si è evoluta nel tempo e che è di vario genere e che l'Agenzia ha sostenuto fin dall'inizio. Dopo un'iniziale incomprensione del potenziale di sviluppo che poteva generare, ora la comunità sta cominciando a capire e ad accettare anche questa evoluzione. Siamo stati all'Onu con Malfer – ha aggiunto – per presentare la best practice italiana del Family audit, dove si è riconosciuto che lo strumento della conciliazione vita/lavoro genera benessere sociale ed economico. La scommessa delle politiche familiari è che sono a costo zero e partono dal basso; ora è importante rafforzare i sistemi premianti che valorizzano gli enti certificati con i marchi "family" nelle gare d'appalto e nella distribuzione dei contributi. Altra criticità da risolvere – ha proseguito la Ferrari – è il turn over dei referenti dei distretti: i nuovi devono ricevere formazione e trasmissione di competenze e prossimo traguardo sarà la capacità di mettere a sistema tutte le politiche familiari, quali pari opportunità, politiche giovanili, piani sociali, in modo da fronteggiare la settorializzazione dell'integrità e coesione delle politiche stesse."
La giornalista Adele Gerardi ha presenta il libro "XXL un territorio formato famiglia", di cui è stata curatrice che rende un affresco delle varie realtà dei distretti famiglia: "Si tratta di 10 storie di distretti raccontate in prima persona dai coordinatori. Il libro avrà diffusione nazionale visto che presenta una realtà unica nel suo genere in Italia, che farà da apripista nel Paese, come già sta facendo il marchio Family audit."
Luciano Malfer, dirigente dell'Agenzia provinciale per la famiglia, ha presentato lo stato dell'arte: "siamo soddisfatti dei numeri raggiunti e delle adesioni: 550 organizzazioni in 15 distretti famiglia. I distretti sono disciplinati dalla legge 1/2001,ma è bene ricordare anche il Piano della famiglia nazionale del 2012 che contiene una sezione dedicata alle alleanze locali per il benessere familiare: siamo gli unici in Italia ad averlo attuato. Prossimo traguardo da raggiungere, sulla falsariga del modello della Silicon Valley (territorio ricco di organizzazioni diverse ma fortemente connesse), è sviluppare sempre più il family mainstreaming: tutti i diversi attori dialogano assieme con lo stesso obiettivo. Il sistema premiante riconosce il loro valore nei bandi di gare pubblici o nei contributi aggiuntivi (ad oggi sono 14 i sistemi premianti attivati dai comuni o comunità di valle). Ci sono 5 tipologie di distretti: 1. istituzionale (accordo si area; programmi di lavoro; referenti; autovalutazione; standard famiglia; 2. distretto famiglia economico: ski family (7 stazioni sciistiche e 46 organizzazioni aderenti): un adulto (padre o madre) paga lo ski pass e i figli entrano gratis. A questo si è collegato poi il pacchetto family: pernottamento, noleggio attrezzatura, pasti, ecc. family. Ha prodotto innovazione economica: hanno aderito per il 30% trentini e per il 41% veneti e il resto da Lombardia e Emilia Romagna: famiglie che non sarebbero venute senza questa offerta. 3. Il distretto dell'estate family che offre 1.200 attività estive erogate nelle comunità di valle; 4. il distretto sull'eco sistema vita-lavoro (mettere in rete le aziende perché offrano canali di conciliazione vita-lavoro alle famiglie); 5. distretto famiglia educativo: leggere i disciplinari famiglia in chiave educativa (comunità educante).
Nella tornata elettorale sono state inoltre assegnate – ha concluso Malfer - dai comuni deleghe specifiche al distretto famiglia: crea cultura e conferma la sensibilità al tema. Le prossime linee di indirizzo: riconoscimento economico ai referenti istituzionali e tecnici; lavorare di più sulla qualità della loro azione sul territorio; formazione ai referenti tecnici; family card (progetto dell'Euregio per offrire scontistiche nelle 3 regioni alle famiglie)."
Il programma dell'evento e la presentazione del libro "XXL Un territorio formato famiglia" sul sito dell'Agenzia per la famiglia www.trentinofamiglia.it
(an) -



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