Giovedì, 02 Febbraio 2012 - 02:00 Comunicato 237

L'inaugurazione della mostra il 9 febbraio allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas
DESERTI E MONTAGNE A EST E OVEST DEL MONDO

Giovedì 9 febbraio alle ore 16, presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento, sotto piazza Cesare Battisti, sarà inaugurata la mostra "Deserti e montagne a est e ovest del mondo". L'iniziativa è il risultato del progetto didattico realizzato dagli studenti dell'Istituto delle Arti Vittoria di Trento e dalle studentesse della Fondazione Kala Raksha di Ahmedabad – India, con la collaborazione dei residenti della casa di riposo A.P.S.P. S.Spirito – Fondazione Montel di Pergine Valsugana. Negli spazi dell'antica Tridentum romana saranno esposti fino al 15 aprile oltre 40 dipinti e formelle in ceramica, arazzi e tessuti, realizzati dagli studenti trentini e indiani. La memoria e il ricordo come veicoli di conoscenza e di comprensione del proprio passato e quindi della propria identità sono il filo conduttore del progetto, vincitore dell'edizione 2011 del premio "Insieme per la pace" dedicato a Gianluigi Bettiol, istituito dal Comune di Trento con la finalità di promuovere la cultura della pace e realizzare scambi culturali con paesi in via di sviluppo.-

L'iniziativa è stata ideata e coordinata da Loretta Viscuso, docente presso l'Istituto delle Arti Vittoria di Trento, che assieme ad altri docenti, Primo Micarelli, Renata Mariotti, Luana Baldo, Alberto Larcher ha coinvolto oltre 60 studenti del terzo, quarto e quinto anno dell'Istituto. Hanno inoltre collaborato alla realizzazione della mostra i docenti Guido Agostini, Michela Eccli, Ilaria Piazza e Laura Todeschi
I lavori in mostra al S.A.S.S. hanno origine dall'ascolto che gli studenti hanno avuto dei ricordi degli anziani della casa di riposo di Pergine Valsugana. Sviluppare il tema del ricordo e della memoria degli eventi riportati dagli anziani ha aiutato gli studenti a comprendere l'importanza di stabilire la propria identità e il contatto con le proprie radici. Da questa relazione di ascolto reciproco, dalle domande poste agli anziani, dai ricordi scritti e riportati dai ragazzi sono nate delle immagini che poi sono state tradotte in pittura e in ceramica, utilizzando il codice visivo (colori, forme, strutture nello spazio dipinto) adoperato dalle donne della popolazione nomade dei Rabari del deserto del Kutch, in India, che da sempre affidano i loro ricordi e la loro identità al ricamo di preziosi arazzi. Contemporaneamente è stata coinvolta la Fondazione Kala Raksha, in India, che per preservare questa tradizione ha istituito una apposita scuola. La fondazione ha aderito al progetto chiedendo alle studentesse indiane di intervistare gli anziani dei villaggi e di realizzare degli arazzi basati su questi ricordi.
I dipinti e le formelle in ceramica realizzati dagli studenti trentini al termine dell'esposizione andranno a decorare la casa di riposo di Pergine.
Nell'ambito della mostra sono inoltre previsti sette eventi collaterali, conferenze, laboratori di arte e archeologia, proiezione di filmati, sette momenti di approfondimento dei temi trattati. Nel corso del primo appuntamento, venerdì 10 febbraio, alle ore 17.30, al S.A.S.S., sarà presente Judy Frater, presidente della Fondazione Kala Raksha.
La mostra è visitabile fino al 15 aprile da martedì a domenica con orario 9-13/14-17.30. (md)
 
La Fondazione Kala Raksha
La Fondazione Kala Raksha (www.kala-raksha.org) è collegata al pensiero di Gandhi e alla conservazione della tradizione artistica di una popolazione semi-nomade della zona desertica del Kutch nello stato del Gujarat, in India. Parallelamente all'avvio di una serie di attività di supporto (istruzione primaria, salute, micro-credito, sviluppo delle energie alternative ecc.) Kala–Raksha ha fondato nel 1993 il suo college di design, in cui un centinaio di studenti – soprattutto ragazze, appartenenti ai diversi gruppi tribali Rabari, possono mantenere e sviluppare l'arte della tessitura e del ricamo utilizzando le tecniche antiche affiancate dai moderni supporti tecnologici. I motivi decorativi tradizionali Rabari raccontano ancora oggi le storie del deserto, delle migrazioni attraverso i confini tra India e Pakistan, della bellezza di un popolo che miracolosamente sfugge alla globalizzazione. La fondazione Kala–Raksha mira quindi a conservare, valorizzare e tramandare l'arte della narrazione su tessuto e su parete dando la possibilità ai ragazzi del college di acquisire maggiore consapevolezza nell'uso delle tecniche antiche, attualizzando il loro lavoro paziente grazie all'uso di strumenti moderni e alla ricerca di nuovi orizzonti di mercato. Il recupero del patrimonio tradizionale si pone l'obiettivo di rafforzare le radici dell'identità di queste popolazioni che hanno così la possibilità di riaffermare la propria peculiarità culturale.
 
 
Gli eventi collaterali:
 
10 febbraio, ore 17.30
Costruire memoria
Judy Frater, presidente Fondazione Kaka Raksha, Ahmedabad – India
 
14 febbraio, ore 17.00
Il linguaggio ricorda
Serenella Baggio, docente di Storia della Lingua italiana all'Università di Trento
 
25 febbraio, ore 17.30
Storie di stoffa
Elisa Chiodarelli, esperta di cultura indiana
 
2 marzo, ore 17.30
Gandhi e la forza più potente
Massimiliano Pilati, rappresentante del Movimento Nonviolento
 
10 marzo, ore 15
Disegnare ricordi - laboratorio di gioco con l'arte (max 20 partecipanti)
Loretta Viscuso, esperta in Didattica dell'arte
 
23 marzo, ore 17.30
Piccole Storie appese ad un filo
Luisa Moser , Paolo Bellintani, Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici
della Provincia autonoma di Trento
 
31 marzo, ore 15
Dal filo alla trama - laboratorio di tessitura (max 25 partecipanti)
Servizi educativi della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici
della Provincia autonoma di Trento
 
Informazioni
Provincia autonoma di Trento
Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici
Via Aosta, 1 - 38122 Trento
Tel. 0461 492161
sopr.librariarchivisticiarcheologici@provincia.tn.it
www.trentinocultura.net/archeologia.asp -