"Per noi è motivo di soddisfazione vedere completata quest'opera - ha proseguito il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai -. Per l'emergenza hanno lavorato 2758 trentini, di cui due terzi volontari e un terzo funzionari e tecnici. Ne è nato un rapporto molto stretto con gli aquilani e ci è sembrato in qualche modo significativo chiudere questa esperienza offrendo un luogo dove fruire buona musica, un simbolo di un ritorno alla normalità. L'Aquila ha bisogno anche di queste cose, rimarrà poi un segno visibile, fatto del legno del Trentino, il segno di una presenza che ci ha fatto scoprire tanti amici e che durerà nel tempo". Il presidente Dellai ha colto l'occasione per dire anche un grande grazie a tutti coloro che hanno collaborato nell'emergenza, tecnici, volontari, imprese e allo staff che ha completato l'auditorium. "Siamo in un momento non facile - sono state quindi le sue conclusioni - ma penso che l'Italia sia molto migliore di come la si rappresenta. Non ovunque si usano soldi pubblici per festicciole, ci sono pubbliche amministrazioni efficienti ed efficaci, con personale di elevate capacità tecniche, dove il volontariato è organizzato per aiutare chi ne ha bisogno. Questo auditorium è uno dei tanti segnali positivi in questo senso e mi fa davvero piacere che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia accolto l'invito a presiedere all'inaugurazione".
Il sindaco de L'Aquila Massimo Cialente ha quindi ringraziato ancora una volta i trentini che: "Da brava gente di montagna fate e non raccontate, ma se Onna è sopravvissuta come città lo si deve a persone come voi". Sull'auditorium invece: "Avevamo bisogno di un luogo per le attività musicali e quando Renzo Piano ci illustrò questo progetto per noi venne davvero la luce, questa è una struttura decisiva, ha la valenza di aver dato il nuovo assetto urbanistico della città. Chiunque conosce L'Aquila sa che questo era un pezzo di città non curato, non aveva una sua identità, oggi finalmente recupera un suo ruolo".
Iniziative di questa portata non si realizzano da soli, come ha commentato Renzo Piano: "Se tutto è iniziato grazie al maestro Abbado, decisivo è stato il rapporto con la Provincia autonoma di Trento, quindi con il team dei progettisti, con le imprese, per finire con gli studenti dell'Università. Un lavoro corale molto importante, un regalo che è come un gioiello, perché è una cassa armonica per la quale è stato usato il legno che da secoli si utilizza nella creazione dei violini stradivari". E a chi chiede: "Cosa serve?", il maestro Piano risponde in questo modo: "Abbiamo bisogno di eccellenza, abbiamo bisogno di cultura, non ci interessano tanto i cenacoli intellettuali, quanto l'arte viva, da condividere, anche se ovviamente non ci si dimentica dei bisogni primari. Ma l'arte accende una strana luce negli occhi di chi la vive, rende le persone migliori. Questi luoghi per l'arte rendono anche le città migliori!"
Al termine della conferenza stampa, il sindaco de L'Aquila Cialente ha voluto dare simbolicamente le chiavi della città e "dei nostri cuori" - queste le sue parole - al presidente Lorenzo Dellai, al maestro Abbado e all'architetto Piano consegnando loro una targa a ricordo di questa memorabile giornata.
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