Spesso - come sottolineato da Emma Bonino - si sente dire che in Italia c'è già abbastanza povertà, e non si dovrebbe pensare ad aiutare gli altri. Ciò non tiene conto non solo degli obblighi internazionali, che anche l'Italia è tenuta ad ottemperare, in quanto paese industrializzato, ma anche dei benefici che la cooperazione allo sviluppo può apportare al sistema-mondo nel suo complesso, e quindi agli stessi paesi donatori. Un mondo più equo e meno disequilibrato è infatti garanzia di relazioni internazionali fondate sulla pace, la reciprocità, la libertà degli scambi. Non solo: la cooperazione allo sviluppo è veicolo di integrazione, cosa di fondamentale importanza in un'epoca segnata (come già altre volte in passato) dalle migrazioni internazionali. Infine, come sottolineato ieri dal premier Mario Monti, il settore della cooperazione allo sviluppo crea posti di lavoro anche in Italia.
Ma al primo posto, quando ragioniamo di solidarietà internazionale, ci sono naturalmente i valori. "Soprattutto in un periodo di crisi - ha sottolineato nel suo intervento il presidente Dellai - il rischio che si corre non è solo quello della recessione economica ma anche della regressione etica, culturale, civile. Questo forum è dunque un momento di confronto molto importante. Il mio auspicio è che uno dei punti dell'agenda Monti sia anche quello di mantenere un ministero che si occupa di cooperazione allo sviluppo e di migrazioni. Certamente siamo in una fase di grandi cambiamenti. Siamo chiamati a misurarci di più con altre culture, con l'interdipendenza fra ogni parte del mondo. Anche noi in Trentino nel nostro piccolo cerchiamo di esplorare strade nuove: ad esempio ospiteremo, con il progetto Rondine, diversi giovani provenienti dalla sponda sud del Mediterraneo, analogamente a quanto già stiamo facendo nei confronti di donne leader di comunità provenienti dal Medio Oriente, che trovano nel nostro territorio un luogo favorevole al dialogo e al confronto."
Dellai ha quindi proposto quattro elementi di riflessione fondamentali.
"Penso innanzitutto che, pur nel quadro nazionale ed europeo tracciato dall'onorevole Bonino, dobbiamo sempre di più far crescere un'idea di cooperazione fra territori, oltre che fra associazioni e ong. L'esperienza trentina mostra che sono importanti. In Trentino ci siamo anche dati una legge che fissa un tetto minimo di risorse da stanziare a questo settore, legato al bilancio provinciale. Questo dà certezza alle nostre 270 associazioni circa che operano nei vari paesi del mondo, spesso supportando l'operato dei nostri 500 missionari. Dobbiamo insomma avere una visione globale ma coltivare al tempo stesso la dimensione territoriale, quella legata alle comunità.
In secondo luogo, è importante dare continuità agli interventi. Non servono azioni-spot. Noi siamo riusciti a fare cose buone quando ci siamo dati una proiezione a medio-lungo periodo, crescendo insieme alle realtè con le quali siamo venuti in contatto, ad esempio con il Mozambico o i Balcani. Questo consente anche una valutazione ex-post dei risultati realmente raggiunti,.
Per terzo, vorrei dire che è utile associare questi ragionamenti sulla cooperazione alle politiche di solidarietà interne al proprio territorio. Senza un legame forte con le politiche di cittadinanza che si applicano a casa propria la cooperazione internazionale perde significato.
Infine la formazione. Vogliamo che volontari e cooperanti siano preparati. Abbiamo dato vita a Trento a una scuola di formazione proprio per questo motivo, perché non basta solo il cuore. I volontari hanno il diritto e il dovere di essere a conoscenza delle realtà ove andranno a operare."
Dellai ha concluso ricordando che queste attività "sono una ricchezza e non un costo per il Paese. Bene fa dunque il ministro Riccardi a porle come un punto fondamentale dell'azione di governo. Ci sono tante realtà nelle quali i soldi pubblici non vengono usati per fare festicciole, ma cose utili e giuste. Speriamo che questa 'furia purificatrice' che rischia di non fare distinzione fra i delinquenti e gli onesti ne tenga conto e non rovini le cose buone fatte. Il mio auspicio finale è dunque che si parta dai valori del volontariato per recuperare un rapporto positivo con le nostre opinioni pubbliche."
Immagini a cura dell'ufficio stampa. -