Taglio del nastro oggi a Povo per il "nodo di rete" italiano di Eit Itc Labs, che significativamente ha sede a Trento, premiando quindi gli sforzi compiuti negli scorsi anni sul versante dell'innovazione e delle nuove tecnologie. "Il ruolo della Provincia in questa partita è quello di un partner istituzionale pieno, non solo di un ente finanziatore - ha detto Dellai, intervenendo alla cerimonia presso l'aula Stringa della Fbk - . Non bastano i soldi se non c'è visione e se non c'è coraggio di scommettere. Oggi noi abbiamo dato il nostro contributo al nostro Paese, che deve impegnarsi a ritrovare un'idea guida, una visione del futuro. Abbiamo vissuto negli ultimi 15 anni una grande illusione, oggi siamo nella fase del risveglio, la parola d'ordine è tornare con i piedi per terra, è rigore, sacrifici. Ma non si costruisce un futuro solo su questo, non si costruisce un futuro se non c'è un'idea, uno scopo, una direzione verso la quale dirigersi. E lo scopo dev'essere ovviamente quello di ridare all'Europa, e all'Italia, un ruolo di guida. Noi stiamo dando un contributo in questa direzione, che parte dalla tecnologia ma non si esaurisce lì, che coinvolge tutto il nostro modo di essere. Gli ostacoli sono molti, nel pubblico e nel privato, in una visione un poco ottocentesca delle cose, che si vede emergere spesso anche a Roma, in un certa cultura centralista spaventosamente arretrata. Anche nelle università vi è spesso una visione 'antica', e chi la mette in discussione rischia di passare come uno che vuole attentare alla libertà degli atenei anziché modernizzarli. E non da ultimo nelle stesse imprese ci vorrebbe un po' di coraggio in più. In questo caso tutti assieme, istituzioni, università, centri di ricerca, mondo economico, mondo della scuola, abbiamo dato un buon esempio di stare assieme, della nostra capacità di stringere alleanze, per raggiungere obiettivi ambiziosi. Sul tema dell'innovazione serve però anche una più forte alleanza fra le Regioni, alleanza che è anche uno dei capisaldi dell'Euregio. E un 'analoga alleanza serve fra le Regioni complessivamente intese e il Governo."
Dellai è anche intervenuto all'apertura, nell'aula magna del polo Fabio Ferrari di Povo, degli Itc days, sottolineando come questo evento "sia motivo di grande orgoglio, perché testimonia della crescita di un percorso iniziato molti anni fa per la felice intuizione di alcune persone."
Tre gli spunti importanti che Dellai ha voluto cogliere. Il primo riguarda il concetto di integrazione. "Mai come quest'anno - ha detto - l'evento è frutto della collaborazione di Università, ricerca, impresa, e anche le scuole devono essere sempre più coinvolte, cito ad esempio l'Iti Buonarroti che si sta impegnando molto su questo terreno. E' un percorso impegnativo quello che porta a costruire un sistema, sappiamo che si scontra con paure di vario genere ma è qui il futuro. Non si tratta solo di integrazione di centri ma anche di discipline. Abbiamo infatti la necessità di integrare le nuove tecnologie nel più ampio universo delle conoscenze, delle competenze, delle idee. Molti vedono i progressi che si stanno facendo in questo campo più come una minaccia che come una opportunità. Il Trentino, avendo sempre tenuto assieme la parte scientifica e la parte umanistica del sapere, può dare un esempio. Più cresce la tecnologia, infatti, più c'è bisogno di un robusto presidio etico. Anche in passato il progresso ha generato paure, c'è chi pensava che le macchine avrebbero finito con il divorare l'uomo, e non è successo. Le tecnologie dell'informazione, a loro volta, non renderanno l'uomo schiavo, ma certamente c'è bisogno di un presidio etico forte, e l'integrazione fra le diverse competenze e sensibilità può garantire tutto questo."
In secondo luogo, il rapporto con il lavoro e le imprese. "Anche questo non è scontato. Gli apparati della conoscenza nel nostro paese sono in larga parte autoreferenziali. Solo da poco tempo le università si preoccupano di cosa succede quando uno studente finisce il suo percorso di studi. Su questo il Trentino ha aperto delle piste importanti. Ci sono strumenti nuovi da mettere in campo, compresi gli strumenti di accompagnamento per i giovani alla creazione di nuove imprese. Dobbiamo inoltre fare buona comunicazione riguardo ai percorsi formativi. Ovviamente c'è la libertà di chiunque di scegliere la strada che meglio crede, ma una seria azione di orientamento per fare capire che certi settori più di altri possono garantire degli sbocchi occupazionali e d'impresa è un nostro preciso dovere. Al tempo stesso, dobbiamo anche garantire alle imprese di poter disporre delle risorse umane di cui abbisognano."
Infine una valutazione sul futuro degli Itc days. "Colgo l'ambizione e la volontà di fare diventare questo evento sempre più significativo anche all'esterno dell'università e degli enti di ricerca. Questo può diventare un appuntamento importante come il Festival dell'economia, attraente anche per le persone che non vi sono direttamente coinvolte. La comunità trentina darà ad esso un apporto sincero. Perché c'è bisogno di dare segnali di fiducia e di condividere ideali e visioni."
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