"Il Governo - ha proseguito Dellai - ha mortificato il grande senso di responsabilità dimostrato dai nostri territori nei confronti dei bisogni generali del sistema-Italia. Questo comportamento dimostra che forse nel nostro Paese non è ancora venuto il tempo in cui i più responsabili vengono tenuti in maggior considerazione rispetto ai furbi. Noi non siamo un ufficio decentrato dello Stato, non siamo parte dell'Italia sprecona, ma dell'Italia che funziona. Sul tema delle risorse, dal 2009 in poi, ovvero da quando abbiamo chiuso l'Accordo di Milano, lo Stato ci chiede una quantità di risorse totalmente irragionevole, non proporzionata alle risorse di cui disponiamo. Ci viene chiesto più di tre volte di quanto lo Stato spende nei nostri territori in un anno, che equivale a circa a un 30 per cento dei nostri bilanci.
Ma non si tratta solo di questioni legate al bilancio. Queste richieste si accompagnano infatti a previsioni normative che entrano nel dettaglio di materie che competono alla nostra Autonomia e contrastano profondamente con il nostro Statuto. La regola pattizia che sta alla sua base viene totalmente dimenticata. Così si rischia lo svuotamento delle nostre competenze.
Oggi abbiamo deciso di richiedere un incontro urgente con il premier Monti. Abbiamo anche chiesto venga finalmente esaminata la nostra proposta di febbraio, che va nella direzione di quella che abbiamo chiamato Autonomia integrale. Una proposta dalla quale lo Stato trarrebbe grande vantaggio ma che comporterebbe anche nuove deleghe per noi.
Abbiamo stabilito una concordanza di azioni nel caso di un'impugnativa delle norme del Governo - ha detto ancora Dellai - sempre tenendo presente come base l'Accordo di Milano. Penso sia anche giusto informare il Presidente della Repubblica, non per trascinarlo in discussioni che non gli competono ma perché - avendo egli sempre manifestato sensibilità verso le Autonomie - pensiamo sia giusto informarlo, con la prudenza e la correttezza del caso, del nostro stato di disagio. Un disagio che, lo sottolineo nuovamente, non ha a che fare con la solidarietà da noi dovuta al resto del Paese, che non è in discussione, ma con il rischio di svuotamento che sentiamo incombere sulle Autonomie. Naturalmente coinvolgeremo i nostri parlamentari a Roma, perché si attivino nelle sedi apposite. Infine, sul piano operativo abbiamo costituito un gruppo di lavoro permanente, una unità di crisi tecnica composta dai nostri dirigenti generali, per esaminare congiuntamente le decisioni del Governo e concertare passo le nostre iniziative." (m.p.)
Immagini a cura dell'ufficio stampa
All: audiointervista al presidente Dellai -