La festa è iniziata giá alle 8 con un allarme diramato a tutti i Corpi volontari dei Vigili del fuoco della val di Fassa ed a quello di Moena per un incendio boschivo a Pra Martin. Un'esercitazione alla quale ha partecipato anche il Nucleo Elicotteri della Protezione civile trentina con un elicottero che, pilotato dal comandante Bruno Avi, ha fatto la spola dal prato del Ciampedie a Pra Martin con agganciata una benna antincendio, e che si è svolta in contemporanea ad un'altra esercitazione, quella del Soccorso alpino Centro Fassa, impegnato nel recupero di persone rimaste bloccate sulla seggiovia. Una dimostrazione di efficienza e di perfetto coordinamento operativo che ha rappresentato il clou di una giornata che la Procuradora del Comun General de Fascia, Cristina Donei, ha voluto promuovere per "raccogliere" tutta la sua comunitá attorno ad un'idea: riconoscersi nella consapevolezza di ciò che è la comunanzaladina e nella responsabilità che sta in ognuno dei suoi componenti verso il proprio territorio".
"Da quando sono diventata Procuradora - ha spiegato Cristina Donei, ringraziando in particolare i sindaci e le autorità intervenute, i volontari, le Funivie Catinaccio (che hanno oggi consentito la risalita al Ciampedie gratuitamente) e le aziende della valle che hanno dato sostegno all'organizzazione della giornata - ho sempre pensato di dover portare avanti un progetto di coesione. Il Comun General ha voluto che quest'anno sia dedicato alla formazione. In un momento in cui molte delle nostre certezze vengono messe in discussione dobbiamo imparare dalla nostra autonomia, che per noi ha significato mantenere la nostra cultura e la nostra lingua, ma per poter migliorare ciò che ci è stato dato occorre imparare, conoscere il nostro territorio per diventarne custodi responsabili". Un invito al quale ha dato nel pomeriggio poetica sostanza Marcello Mazzucchi, con il suo particolare modo di raccontare la natura e il bosco nelle sue mille sfumature e colori.
Anche la messa, celebrata nell'incomparabile scenario del Catinaccio da don Erminio Vanzetta, parroco di Vigo di Fassa e giá soccorritore alpino in Primiero, sul prato del Ciampedie e di fronte ad alcune centinaia di persone, molte delle quali arrivate quassú da altre valli e molte famiglie con bambini, è stata un momento di raccoglimento particolare, accompagnato dai brani della Banda di Vigo. "Qui cogliamo la presenza di Dio - ha detto il sacerdote - che ci parla attraverso le bellezze che ci circondano. Se vogliamo essere grandi mettiamoci al servizio degli altri, per essere primi accettiamo di essere ultimi". Un valore non solo cristiano ma che si ritrova in particolare dentro lo spirito che anima, quassù come nelle altre valli trentine, il nostro volontariato.
Un volontariato con il quale lo stesso presidente Dellai, che ha seguito le esercitazioni di protezione civile fin dall'inizio, si è voluto congratulare, sottolineando la particolare valenza di questa "festa della comunità". "Un volontariato ricco di esperienza e capacitá - ha detto il presidente al termine della mattinata - che conferma che da noi la Protezione civile è un sistema radicato, un mondo straordinario che riflette sul piano tecnico lo spirito di comunità e solidarietá. Non esiste nessun altro territorio nel Paese, esclusa la vicina Provincia autonoma di Bolzano, con un patrimonio simile. È la dimostrazione che possiamo stare tranquilli, non solo per la sicurezza tecnica del nostro territorio ma anche per quella civile".
Dellai si è però anche soffermato sul rapporto tra Provincia e comunanza ladina. "Siamo orgogliosi e felici per la scommessa che abbiamo voluto fare rispetto a questo territorio. La Provincia ha scommesso sulla capacità della valle di mantenere la propria identità, ha dato ad essa poteri straordinari, ad esempio sulla scuola, ed è una scommessa che va avanti molto bene, una sfida accettata sotto la guida della Procuradora con tutti i sindaci e le realtà culturali e sociali della valle. Accanto alle preoccupazioni e impegno sul piano dell'economia esiste e si rafforza anche uno spirito di comunitá. Una comunità di minoranza linguistica se perde il senso della propria identità rischia di scivolare su una china pericolosa. Tutto questo non è importante solo per la valle di Fassa, ma per tutto il Trentino, un territorio che sa ben autogovernarsi e deve ribellarsi quando viene associato all'Italia degli sprechi". (cz)
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