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Accompagnato dai dirigenti e dai tecnici dell'assessorato, Daldoss ha illustrato alla platea i cardini, della riforma, che ad esempio impongono di investigare sull'eventuale disponibilità sul territorio di insediamenti già esistenti prima di costruire nuovi volumi, ma anche di sciogliere nodi che da tempo reclamano attenzione, come la destinazione dell'ingente patrimonio di case-vacanza costruito negli anni 60-70, spesso degradato, che potrebbe essere eventualmente rimesso in circolazione in una logica di rigenerazione urbana.
Si è parlato di ristrutturazioni, del ruolo dei Piani attuativi e dei Piani strategici di comunità, di incentivazione di un mercato non più delle aree ma prevalentemente dei volumi, della possibilità di demolire edifici dimessi o degradati, conservando però un "volume virtuale" (il che consentirebbe in futuro presentare un permesso di costruire ex-novo sugli stessi spazi, trattandolo come una ristrutturazione).
E si è parlato infine, naturalmente, di paesaggio, una delle grandi scommesse contenute nella nuova legge, ma anche degli eccessi di una burocrazia comunale che spesso frena il rilancio di un settore che ultimamente ha conosciuto una forte sofferenza.
"Non si ritornerà ai valori degli ultimi 15-20 anni - ha detto ancora l'assessore Daldoss - ma la nuova legge contiene molte opportunità. L'assessorato è a disposizione di tutti per chiarire i punti oscuri ed in generale accompagnare questo processo virtuoso come esso merita, nell'interesse di tutto il Trentino".
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