Vediamo di riepilogare brevemente i termini della vicenda.
Lo scorso luglio la Provincia autonoma di Trento ha affidato con delibera di Giunta a Trentino trasporti esercizio S.p.A., società in house, il servizio ferroviario, da esercitarsi sulla Ferrovia Trento-Malè e, in quota parte sulla Ferrovia Valsugana, e i servizi di trasporto extraurbani su gomma, fino al 30 giugno 2019. In attesa che anche i Comuni soci possano deliberare il riaffido dei servizi urbani, con la delibera in questione è stata ribadita la necessità di procedere ad un efficientamento dell'azienda, sia per motivare l'affido diretto dei servizi alla società, sia per il quadro generale presentato dalla finanza locale, che, come noto, sollecita un contenimento dei costi dei servizi.
L'ipotesi di accordo raggiunta dall'azienda con i sindacati non ha trovato successivamente conferma referendaria da parte del personale viaggiante, poiché il quorum necessario non è stato raggiunto. La proposta prevedeva di intervenire sull'organizzazione dei turni di servizio e sull'istituto dei cosiddetti 24 minuti, risalente agli anni '70, ovvero all'epoca del passaggio del personale viaggiante da due unità a una (come si ricorderà, oltre all'autista era presente anche sull'autobus urbano un bigliettaio). L'istituto, in sintesi, prevedeva che, rispetto ad un turno di 6,50 ore, la retribuzione venisse calcolata su 7 ore e 14 minuti (in pratica, comprendendo nel calcolo 24 minuti non lavorati). Sui 24 minuti l'ipotesi di accordo prevedeva la retribuzione di 10 minuti e l'effettuazione della prestazione lavorativa per tutti e 24 i minuti.
La Società si trova ora costretta a procedere al previsto efficientamento sia dei servizi urbani che del servizio extraurbano in via unilaterale secondo modalità giuridicamente percorribili. L'intento comune di Enti concedenti e Trentino trasporti esercizio rimane quello di mantenere inalterato il livello dei servizi erogati sia in termini di qualità che quantità, procedendo a richiedere una maggiore produttività al personale per consentire il necessario contenimento dei costi di gestione. In sostanza, è stato ribadito nel corso della conferenza stampa, non si tratta di ridurre le retribuzioni, ma di richiedere una maggiore prestazione all'interno dei turni di lavoro, lasciando sostanzialmente inalterati i limiti fondamentali dell'esercizio.
La Società ha proceduto pertanto ad inoltrare alle competenti organizzazioni sindacali lettera di disdetta contrattuale riferita agli istituti propri della contrattazione di secondo livello del Servizio Urbano di Trento e Rovereto, oggetto della precedente ipotesi di accordo. È intenzione inoltre dell'Azienda procedere ad una revisione dei turni di lavoro, sia pure in misura limitata, al fine di contenere i costi derivanti dal futuro trasferimento degli autobus urbani dalla vecchia sede di via Marconi di Trento all'attuale sede di via Innsbruck. Per quanto concerne il servizio extraurbano sarà elaborato un piano industriale di efficientamento della rete di trasporto.
Nel perseguimento degli obiettivi posti permane la disponibilità aziendale ad un nuovo confronto sindacale.
Immagini a cura dell'ufficio stampa
All.: audiointervista alla presidente Monica Baggia -