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“Questa modalità – spiega Gian Pietro Fedrigoni, ingegnere aeronautico fondatore di Cyberfed - è spesso richiesta dai nostri clienti che chiedono di poter usare i droni per fare l'analisi di infrastrutture come ponti, viadotti, linee elettriche, ed essere così in grado di esaminare da vicino luoghi difficilmente accessibili, per fare poi i rilievi necessari. La modalità EVLOS permettere ai velivoli di agire anche in aree orograficamente complesse”.
La nuova certificazione concessa a Cyberfed rappresenta un grande risultato per l’azienda, seconda in assoluto in Italia ad ottenerla.
Il raggio d’azione tradizionale dei droni è oggi fissato per legge entro i 500 metri, proprio per permettere il controllo a vista, mentre con il radiocontrollo l’autonomia può teoricamente arrivare anche a un paio di chilometri ed i sistemi di navigazione la consentirebbero in teoria anche fino a 5-10 chilometri, ma questo tipo di sperimentazione in Italia, e anche in gran parte dell'Europa, è vietata.
“L’obiettivo - aggiunge Fedrigoni - è di effettuare esperimenti avanzati in aree più libere, come in America Latina. Dove ci sono zone più sicure per la sperimentazione lontane da ATZ e centri abitati: saranno le prove generali per un futuro impiego di questi velivoli a più lungo raggio, con droni capaci di effettuare rilievi e perlustrazioni in condizioni BLOS (Beyond Line of Sight) oltre la visuale”. (s.l.)
Immagini a cura dell’Ufficio Stampa