Fugatti ha ricordato che i vaccini Pfizer e Moderna vengono somministrati agli ultraottantenni mentre quello prodotto da AstraZeneca sarà utilizzato per le persone fino a 55 anni di età ed in buona salute, come previsto dalle indicazioni nazionali. Per questi ultimi le vaccinazioni vedranno impegnati anche i medici di base.
Quando il piano vaccinale prevederà la somministrazione alle persone fino a 55 anni di età le prime categorie considerate, ha spiegato, saranno il personale scolastico, partendo dai nidi e dalle scuole dell’infanzia.
Il direttore generale di Apss Pierpaolo Benetollo ha ricordato le modalità di conservazione e utilizzo che caratterizzano i diversi vaccini, consigliando una somministrazione diversificata tra quella per gli ultraottantenni e quella che si farà alle persone fino a 55 anni. Ha anche dato assicurazioni sulla sicurezza dei vaccini escludendo che possano generare infezioni.
Anche il dirigente generale del Dipartimento Salute e politiche sociali Giancarlo Ruscitti ha fornito rassicurazioni sull’efficacia delle vaccinazioni dal punto di vista preventivo e di protezione.
L’assessore alla salute Stefania Segnana, che ha anche illustrato i dati (di cui riferiamo in un'altro comunicato), ha comunicato che a breve partiranno le vaccinazioni anche per gli ospiti delle strutture trentine a carattere residenziale diverse dalle Rsa.
Il presidente Fugatti ha anche dato conferma della firma di un’ordinanza per la riapertura degli impianti di risalita. Importante per la riapertura, ha spiegato, è anche il protocollo di sicurezza validato a livello nazionale. L’ordinanza, ha chiarito, vale finché il Trentino rimane zona gialla.
Nei dettagli dell’ordinanza è entrato l’assessore a turismo e sport Roberto Failoni che ha evidenziato l’importanza del tema della sicurezza. Ha ricordato anche che all’ordine del giorno nelle interlocuzioni con il governo c’è ancora la questione dei ristori per le attività penalizzate dalle chiusure.
Il presidente Fugatti, rispondendo alle domande, ha infine spiegato di non ritenere necessario, con la situazione attuale, adottare ulteriori misure restrittive.