Il tavolo ha il compito di rivedere i piani Covid definiti la scorsa primavera – in occasione della prima ondata del virus – e risolvere le questioni più concrete alla luce della situazione attuale e dei contenuti del nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Il confronto di questa mattina è stato apprezzato da tutti i membri del tavolo, che hanno analizzato aspetti diversi ai quali i rappresentanti di Provincia e Azienda provinciale per i servizi sanitari hanno dato risposta.
Particolarmente importante è il dato fornito dal direttore Ferro, che ha evidenziato come nell'ambito dei circa 700 sopralluoghi compiuti dallo Uopsal (Unità operativa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) nelle aziende trentine al fine di vigilare la corretta applicazione di Dpcm e ordinanze del presidente della Provincia autonoma di Trento, non siano emerse particolari problematiche. Eventuali contagi rilevati nel contesto lavorativo (in particolare nel comparto carne e nel settore della logistica) erano infatti da ricondurre all'ambito familiare e alla frequentazione dei colleghi nel tempo libero.
Per contenere eventuali nuovi contagi, il modello da adottare è quello sperimentato con la gestione degli stagionali provenienti dall'estero per la raccolta della frutta, con la definizione del cosiddetto “gruppo stanza” e la divisione del personale in gruppi di 4 unità. Una strategia che consente di circoscrivere i casi di positività, senza interrompere l'intera attività aziendale.