La delibera approvata dalla Giunta provinciale contiene elementi di metodo e di merito significativi, in materia di collegamenti extraprovinciali. Il primo riguarda l’ampliamento del quadro generale nel quale inserire le eventuali proposte – autostradali o di altra natura – tese a migliorare i collegamenti fra il Trentino e il resto del Nord Est italiano, avendo come asse di riferimento le infrastrutture che ci collegano all’Europa lungo l’asse del Brennero. L’orientamento generale è quello di superare una visione centrata solo sull'asta della Valsugana e quindi sull’inevitabile sbocco su Trento. Ampliare le dimensioni del corridoio vuol dire risolvere le problematiche di attraversamento della Valsugana, valutando le opportunità di altri percorsi e di un altro approdo, come quello di Rovereto. L’intuizione di fondo della variante riguarda quindi la necessità di un altro polo attrattore oltre a quello del capoluogo, nel Trentino meridionale. Un polo che interagisca con i territori più vicini (compresa la bassa valle dell’Adige e l’Alto Garda) anche sulla base dei collegamenti in fase di realizzazione o di programmazione.
Ciò vale anche per il rapporto fra eventuali nuove scelte di carattere infrastrutturale e la ferrovia del Brennero. Il potenziamento della dorsale nord-sud, infatti, potrebbe non essere sufficiente o non impattare in maniera apprezzabile sulle necessità legate a percorrenze più brevi. Per il traffico commerciale dalle valli venete a quelle del Trentino sud-orientale, quindi, si profila la necessità di disporre di altre infrastrutture.
Il documento approvato è un documento urbanistico di carattere programmatico, che fornisce i dati territoriali che supporteranno il legislatore nell’adozione delle sue scelte. Al tempo stesso, la delibera approvata dalla Giunta avvia anche il confronto previsto dalle normative vigenti prima dell'adozione della vera e propria variante al PUP e dell’approdo del disegno di legge finale in Consiglio provinciale. Già in questa fase il Consiglio è coinvolto, assieme ai Comuni, alle Comunità e al Consiglio delle Autonomie Locali, che hanno rispettivamente 120 e 90 giorni di tempo per esprimere le proprie osservazioni e proposte.
“La Provincia autonoma – spiega l’assessore Tonina - non è titolare di alcuna opera, né ha alcun obbligo giuridico pressante. Ma è certamente tenuta a determinare le condizioni di sistema affinché si possano realizzare dei miglioramenti nei collegamenti esterni al territorio provinciale, in uno spirito di leale collaborazione con lo Stato e le altre istituzioni territoriali, comprese le altre regioni e province del Nord Est. Non stiamo dunque approvando progetti o tracciati, ma, consapevoli come siamo di essere parte di una rete più ampia, vogliamo valutare in maniera completa e approfondita le ipotesi di nuovi collegamenti extraprovinciali, anche integrati con i collegamenti interni, ed esprimerci di conseguenza, guardando al futuro del nostro territorio”.