Durante e al termine del primo conflitto mondiale tutte le nazioni coinvolte si trovarono ad affrontare la questione del reinserimento sociale dei reduci. Fra questi numerosi erano coloro che avevano riportato menomazioni di tipo psicofisico più o meno gravi: tanti «corpi disarmati» da recuperare a una condizione di nuova ‹normalità› poiché vittime di varie mutilazioni o differenti scompensi funzionali. Un problema di dimensioni enormi che confidava per la sua risoluzione sulla ricerca medico-scientifica, sul coinvolgimento attivo di ampi settori della società civile e sull’iniziativa politico-istituzionale. Le risposte furono così affidate alla progettazione di protesi sempre più complesse, all’organizzazione di speciali corsi professionali riabilitativi e, non ultimo, alla costruzione di un’immagine pubblica del mutilato come personificazione dell’abnegazione e dell’eroismo combattenti.
Non tutti però poterono beneficiare di questa opportunità: vi furono i reietti, persone segnate permanentemente dall’esperienza bellica e pertanto sospinte ai margini della società, segregate nella solitudine. È il caso, ad esempio, di coloro ‹deturpati› da orrende ferite al volto o dalla perdita dell’equilibrio mentale o di importanti facoltà quali la vista, l’udito, la parola.
Riarmati, rieducati, reinseriti, rifiutati: sono queste le quattro sezioni lungo le quali si articola il percorso intitolato La meccanica della normalità che per mezzo di fotografie, filmati e oggetti si collega e prosegue, non solo idealmente, la precedente esposizione sul tema Sopravvivere alla guerra soffermandosi in particolare sugli anni 1916-1925.
Questo nuovo percorso espositivo sarà aperto ufficialmente sabato 6 agosto alle 18.00 a Palazzo Eccheli-Baisi di Brentonico. Assieme ai curatori Mara Dissegna, Rodolfo Taiani ed Emanuele Togni, interverranno Christian Perenzoni, sindaco del Comune di Brentonico e Quinto Canali, assessore alla cultura del Comune di Brentonico.La serata sarà allietata dallo spettacolo musicale “Che se ‘ngropa le bandiere”.Il coro Anthea accompagnato da Attilio Amitrano alla fisarmonica e da Vittorio Passerini al violino, con arrangiamenti e direzione di Quinto Canali, eseguirà alcune canzoni della tradizione orale e d’autore che costituiranno la colonna sonora e il commento della proiezione di filmati originali della Grande Guerra, scelti e montati per la Fondazione Museo storico del Trentino da Lorenzo Pevarello.
In allegato:
- la locandina della mostra
- il colophon della mostra
- alcune immagini [se utilizzate si prega di segnalare la fonte: Museo del Risorgimento di Bologna]