“Quella di effettuare tamponi in modo intensivo e mirato - ha spiegato Fugatti - è stata una scelta che abbiamo subito adottato e che, come noto, si è scontrata con le oggettive difficoltà di reperire sul mercato internazionale i materiali necessari ai prelievi ed alle analisi successive. Ma da diversi giorni ormai abbiamo raggiunto un trend che ci posiziona al vertice dei rapporti nazionali in fatto di percentuale di tamponi effettuati per popolazione residente”.
“Abbiamo quindi intensificato attraverso l’Azienda sanitaria ma anche in collaborazione con Cibio e FEM, le politiche di screening, sottoponendo ai test categorie professionali ritenute più esposte al contagio. Parallelamente, sono stati eseguiti tamponi anche a parte della popolazione dei 5 Comuni che hanno partecipato alla campagna di test sierologici che abbiamo voluto per poter contribuire alla raccolta di ulteriori dati utili a studiare questa malattia ancora per moltissimi versi sconosciuta”.
“Ora - ha concluso il presidente - estenderemo il monitoraggio intensivo anche ad altri Comuni trentini che registrano un’incidenza superiore al 2 per cento: sono una quindicina in tutto, alcuni dei quali si trovano appunto in Val di Fassa”.
Accanto a Canazei e Campitello di Fassa già coinvolti nei test sierologici, si aggiungono per questo nuovo screening dunque Mazzin, Sèn Jan, Soraga, a cui è stato aggiunto per la sua importanza anche Moena (benché qui l'indice sia 1.4). Qui tra l’altro è stata attivata un’iniziativa di screening autonomo che peraltro non esclude la possibilità offerta dalla Provincia: la riunione si è infatti conclusa con l’impegno di approfondire le possibilità di rendere complementari entrambe le azioni.