Dal 6 aprile depositi solo per via telematica
Coronavirus: sempre aperti gli Uffici del Libro Fondiario
Tra i servizi al pubblico che non si sono fermati in concomitanza con l’emergenza Coronavirus vi sono quelli del Libro Fondiario - Tavolare. Come è noto l’Istituto, di origine austriaca, risulta istituzionalmente preposto alla gestione del delicato ambito della pubblicità immobiliare, destinata come tale a svolgere un ruolo determinante nell’espletamento di ogni attività finalizzata alla circolazione dei diritti reali immobiliari allo specifico fine di garantirne, in termini assoluti, il maggior livello di celerità nella gestione delle transazioni nel rispetto delle più alte garanzie di sicurezza. L'attività connessa alla circolazione dei diritti sugli immobili si caratterizza, in via generale, per il fatto di non conoscere, anche ricorrendo gli eventi più gravi nella storia di un popolo come pure avvenne in occasione delle due guerre mondiali, dei veri e propri arresti, ma solo eventuali rallentamenti nel suo ordinario svolgersi. Nello scorso mese di marzo si è registrato un calo, rispetto all’ordinario volume globale delle pratiche che affluiscono mensilmente negli uffici della provincia di Trento, nell'ordine di poco più del 20%.
“I dodici uffici del Libro fondiario operanti nel territorio provinciale; Borgo Valsugana, Cavalese, Cles, Fiera di Primiero, Fondo, Malè, Mezzolombardo, Pergine Valsugana, Riva del Garda, Rovereto, Tione e Trento si sono dimostrati – spiega il vicepresidente della Provincia Mario Tonina – anche in questa difficile situazione, all’altezza del compito, portando a trattazione tutte le pratiche pervenute e perfino procedendo, ove se ne fosse presentata l’opportunità, ad un efficace intervento di deciso recupero del lavoro arretrato. Tutto questo è stato reso possibile attraverso l’apporto dei centoventinove tavolaristi messi in massima parte in condizione di prestare l’attività lavorativa dal proprio domicilio, attraverso la pronta attivazione di molteplici forme di telelavoro, garantendo la presenza, presso ogni singolo ufficio, di un ridottissimo numero di addetti”.
La presenza fisica presso tutte le singole sedi periferiche, seppur ridotta all’osso, è resa necessaria soprattutto al fine di soddisfare l’esigenza imprescindibile di assicurare, quotidianamente, la ricezione delle domande tavolari cartacee, fino al giorno in cui tale formalità di presentazione sarebbe risultata ammissibile.
Dal 6 aprile infatti, la Giunta provinciale ha stabilito l'obbligatorietà del deposito delle istanze tavolari tramite modalità esclusivamente telematiche. L’innovazione, destinata a permanere anche una volta venuto meno lo stato di emergenza, può a buon diritto definirsi di rilevanza storica per l’Istituto, segnando una tappa fondamentale nel processo di completa informatizzazione del sistema a cui l’Amministrazione provinciale ha sempre atteso.
Una situazione ben compresa dall’utenza, specie dalle categorie professionali che maggiormente interagiscono col Libro fondiario, che hanno fin dall’inizio accolto il cambiamento con alta professionalità e sicuro spirito di fattiva e proficua collaborazione.
(fm)