
Negli ultimi giorni sta diminuendo la percentuale di casi collegati ai focolai identificati sul territorio, che al momento in Trentino sono 7. Attualmente i casi di contagi riconducibili a focolai sono il 40% del totale, il che preoccupa le autorità provinciali, perché se cala la capacità di collegare i casi a cluster specifici, risulta più difficile individuare i contagiati. Il rispetto delle regole – questo l’appello della Provincia – è, una volta di più, fondamentale, ai fini della prevenzione così come del tracciamento.
Le strutture sanitarie dedicate sono comunque per ora sufficienti a far fronte alla diffusione dei contagi. Attualmente gli asintomatici positivi sono ricoverati a San Cristoforo, mentre i quarantenati alle Viote, appena riaperte.
Il Piano approvato il 3 agosto, comprendente anche l’acquisto di nuove macchine per le terapie intensive, prosegue, su delega alla Provincia del commissario Arcuri. L’obiettivo finale è arrivare a 60-65 posti attrezzati per le terapie intensive, a cui si sommeranno modifiche e allargamenti nei pronto soccorso di Trento e Rovereto.
Per quanto riguarda il mondo dei trasporti e il flusso generato dall’apertura delle scuole, le situazioni critiche rilevate sono molto rare. Ieri e oggi sono state verificate una decina di situazioni a seguito di segnalazioni che lamentavano carichi eccessivi, ma i controlli hanno stabilito che in realtà è stata rispettata la capienza consentita (l’accordo con lo Stato è di poter utilizzare i posti sui bus all’80%). Vero è che si registrano comportamenti assolutamente da evitare, ad esempio la creazione di capannelli alla discesa dall’autobus, con giovani anche sprovvisti di mascherina.