
La situazione del primo focolaio legato all’attività di lavorazione della carne è pertanto la seguente: su circa 140 addetti i contagiati sono 114; le analisi sono pressoché completate e oggi fanno aggiungere, rispetto ai numeri di ieri, altri 6 nuovi casi. Le indagini hanno preso in esame anche l’incidenza del contagio rispetto alle singole mansioni ed è risultata una percentuale molto alta (90%) nelle attività che vanno dalla disossatura alla macellazione al facchinaggio, mentre fra gli autisti il problema è sensibilmente più contenuto (25%).
Come noto, l’indagine è stata estesa anche ai gruppi familiari: fra i conviventi, al momento sono stati riscontrati 16 positivi, fra cui alcuni bambini, tutti asintomatici o sintomi lievissimi. A loro - si tratta di una quarantina di famiglie - è rivolto un servizio della protezione civile e dei servizi sociali, supportato da polizia municipale e forze dell’ordine mirato ad offrire sostegno nella gestione del periodo di isolamento.
In una seconda ditta della medesima categoria sono stati rinvenuti 3 soggetti positivi, percentuali molto contenuta a fronte dei 100 tamponi mirati eseguiti tanto che l’Azienda sanitaria confida di poter classificare come scongiurato il rischio che divampasse un secondo focolaio. Per sicurezza tuttavia nei prossimi giorni saranno i eseguiti tamponi anche ad un secondo cerchio di contatti.
Una decina invece i casi positivi emersi da una terza realtà di valle dove la notte scorsa è stata effettuata la sanificazione straordinaria dei locali e dei macchinari, che si accompagnerà a delle informative multilingue di educazione sanitaria ed alla igienizzazione degli impianti di climatizzazione. Anche qui prosegue comunque l’azione di “contact tracing”, mentre si è già deciso di ripetere gli screening all’intero comparto.