Il percorso formativo è promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali (UMSE sviluppo rete dei servizi - Ufficio Pari opportunità e inclusione e Servizio politiche sociali - Ufficio Età evolutiva, genitorialità e centro per l’infanzia) e dall’Assessorato all’Istruzione, coinvolgendo IPRASE, punto di riferimento per l'aggiornamento e la formazione continua del personale scolastico delle scuole trentine, per la progettazione, e tsm - Trentino School of Management che ha messo a disposizione la sua esperienza nella progettazione e gestione di progetti formativi.
Il corso coinvolgerà i partecipanti in sei momenti formativi da due ore ciascuno. Saranno affrontate le seguenti tematiche: comprendere la violenza e riconoscerne le tracce nella scuola, definizione di violenza di genere e di violenza assistita, gli effetti della violenza sulla genitorialità paterna e materna, l’emersione della violenza assistita in ambito educativo, la scuola come “anello attivo” della rete di protezione e intervento nelle situazioni di violenza, la normativa nazionale e provinciale, la rete istituzionale e dei servizi presente nel territorio trentino, il ruolo del servizio sociale nell’accompagnare le situazioni di violenza di genere e assistita, le possibili azioni e strategie di intervento, l’importanza della prevenzione di ogni forma di violenza, la gestione della classe da parte dell’insegnante per promuovere una cultura dell’accettazione di sé e della valorizzazione della diversità e della complessità, la gestione dei conflitti relazionali.
I bambini e gli adolescenti, era stato sottolineato all’atto della presentazione dell’iniziativa dall'assessore provinciale all'istruzione e dall'assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, hanno il diritto di essere protetti da qualsiasi forma di violenza. Il percorso vuole rappresentare un intervento formativo importante per promuovere nella scuola l’acquisizione di competenze psico-pedagogiche e di pratiche educative in funzione della prevenzione e del contrasto di qualsiasi forma di violenza familiare, diretta o assistita. La scuola, era stato spiegato, è un osservatore privilegiato dei segnali di disagio degli studenti ed è chiamata a collaborare con istituzioni, forze dell'ordine, enti, associazioni. Il percorso, questo l’obiettivo, aiuterà gli insegnanti ad acquisire strumenti e competenze adatti a sostenerli nell'individuare situazioni di sofferenza e nell’attivare processi di intervento e azioni educative.