Le novità più significative delle nuove norme riguardano anche la dimensione degli impianti ammissibili, che è stata aumentata, mentre è stata snellita la procedura di accesso diretto per gli apparecchi. Altre novità sono annunciate anche per gli incentivi: sono infatti previsti sia l'innalzamento del limite per la loro erogazione in un'unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5.000 euro), sia la riduzione dei tempi di pagamento che, nel nuovo meccanismo, passano da 6 a 2 mesi.
Per il settore pubblico gli aspetti salienti sono l’accesso ai meccanismi di incentivazione che può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di una società specializzata (Esco): per le pubbliche amministrazioni attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazione energetica. Per i soggetti privati è consentito l'accesso all'incentivazione anche mediante un contratto di servizio energia, così come previsto dalla legge.
Agli enti pubblici - escluse le cooperative di abitanti e le cooperative sociali - è consentito il cumulo degli incentivi, in conto capitale e anche statali, nei limiti di un finanziamento complessivo massimo del 100% delle spese ammissibili.
Le nuove disposizioni hanno previsto anche ulteriori categorie di intervento: trasformazione degli edifici esistenti; illuminazione d’interni; e tecnologie di building automation.