Mercoledì, 28 Dicembre 2016 Comunicato 2738

I dati sugli interventi di guardia medica e gli accessi ai pronto soccorso mostrano la positività della nuova organizzazione
Continuità assistenziale, il punto sul nuovo assetto

A quasi due mesi dalla piena operatività in provincia di Trento del nuovo assetto del Servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) preme evidenziare che i dati di attività confermano la positività delle decisioni assunte in sede di programmazione. In questo primo periodo l’Apss ha monitorato i dati sugli accessi e sulle prestazioni effettuate dalle singole postazioni di continuità assistenziale e dai pronto soccorso degli ospedali trentini, evidenziando che non vi sono stati scostamenti sostanziali rispetto a quanto registrato nel medesimo periodo del 2015.

Dal 2 novembre scorso, a partire dalle ore 20, i cittadini hanno avuto a disposizione 21 sedi di guardia medica con 108 medici che hanno garantito, gratuitamente, a tutti i cittadini iscritti al Servizio sanitario provinciale, le prestazioni sanitarie non differibili. Il medico di continuità assistenziale interviene per questioni di salute nelle fasce orarie e nei giorni in cui l’apertura dell’ambulatorio del proprio medico curante o del pediatra di libera scelta risulta chiuso. Si ribadisce che il medico di continuità assistenziale sostituisce il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta mentre per gli interventi di urgenza-emergenza è operativa la rete del 118 e dei pronto soccorso.

Sono stati analizzati i dati disponibili del sistema informativo riferiti a due anni (2015-2016) per il periodo 2 novembre - 8 dicembre. La comparazione ha evidenziato che il numero di interventi totali (consulti telefonici, visite ambulatoriali comprensive delle richieste di sola ricettazione e visite domiciliari) è lievemente diminuito, passando da 8.767 prestazioni del 2015 a 8.032 per lo stesso periodo del 2016. A fronte di questa diminuzione non si rileva peraltro un aumento negli accessi totali ai pronto soccorso provinciali che sono stati 19.064 nel 2015 e 18.819 per lo stesso periodo del 2016. In seguito alla riorganizzazione non vi è stato quindi un maggior ricorso al pronto soccorso.

I dati riferiti al numero di interventi all’ora effettuati dal medico di continuità assistenziale per il periodo 2 novembre - 8 dicembre 2016 si attestano su un valore inferiore a un intervento all’ora (comprensivi di consulti telefonici, visite ambulatoriali e visite domiciliari). Dal confronto dei dati sui due periodi nel 2016 risulta un lieve incremento rispetto agli interventi per ora del 2015: tale incremento è determinato dalla riduzione del numero delle sedi di continuità assistenziale e conseguentemente del numero delle ore di servizio. Tale risultato era uno degli obiettivi della riorganizzazione: avere medici che affrontino una maggiore casistica durante il turno di servizio. Va sottolineato, comunque, che le prestazioni ora per il 2016 risultano pari a 0,5 interventi per ora di servizio, nel 2015 erano 0,4 interventi.

Per quanto riguarda il numero di interventi effettuati in ogni turno di dodici ore si rileva, anche in questo caso e per le stesse motivazioni precedentemente riportate, che la media provinciale del totale degli interventi per l’anno 2016 è di circa 6,4 interventi per ogni turno di dodici ore rispetto ai 4,9 del 2015.

La riorganizzazione del Servizio ha preso avvio dalla deliberazione 963 della Giunta provinciale dell’8 giugno “Indirizzi all’Azienda provinciale per i servizi sanitari per la riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale” e dalla successiva deliberazione del direttore generale n.409/2016, “Riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale” che, in adempimento a quanto previsto dalla deliberazione n.963/2015, ha individuato le sedi di erogazione del servizio.

Il nuovo assetto del servizio ha previsto che nelle zone ad alto afflusso turistico siano attivate ulteriori sedi di continuità assistenziale con apertura stagionale ad Andalo, Levico Terme, Madonna di Campiglio, Malé e San Martino di Castrozza.



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