“Sono orgoglioso di rappresentare il Parco Naturale Adamello Brenta – ha detto in Belgio Matteo Masè – sono convinto che sostenibilità, consapevolezza e ambiente siano le parole chiave del turismo del futuro, per questo è importante far parte di un network internazionale che permetta di valorizzare questi temi. Ringrazio tutti, ma un grazie particolare va ai dipendenti del Parco, perché noi politici passiamo, ma è il loro lavoro quotidiano che permette di raggiungere risultati come questo.”.
Il lavoro per raggiungere e mantenere questo riconoscimento di levatura internazionale è, in effetti, impegnativo. Il Parco l’ha ottenuto per la prima volta nel 2006, tra i pionieri italiani di questo progetto, rivalidato nel 2012 e ora gli è stato riconfermato fino al 2022. Ad ogni occasione, sono stati condotti diversi processi partecipativi a cui hanno partecipato ormai centinaia di realtà locali, enti territoriali, associazioni, liberi cittadini con cicli di incontri in tutta l’area del Parco. Dagli incontri sono sempre emerse interessanti idee che hanno permesso di elaborare documenti programmatici molto concreti. Dal 2006 la Carta europea è stata per il Parco uno strumento per creare una fitta rete di relazioni e di attuare idee che poi hanno segnato l’intera offerta turistica del Parco. Sono, per esempio, nati sotto il cappello della Cets i circuiti Dolomiti di Brenta Bike e Trek oppure i pacchetti “Un’estate da Parco”, la Parco Card e il progetto di partnership imprenditoriale Qualità Parco.
L’ultimo Piano d’azione 2018-2022, elaborato con la consulenza di Natourism, contiene 40 progetti ed è stato sottofirmato il 14 maggio scorso da 18 rappresentanti degli enti che si sono impegnati a condurre la strategia di sviluppo contenuta nel Piano per i prossimi quattro anni. Nel rapporto conclusivo con cui Europarc ha valutato il Piano, si leggono impressioni molto positive sull’Adamello Brenta: “L'organizzazione e la struttura complessive stanno funzionando bene, con la metodologia della Carta che è ben consolidata nel Parco, sia a livello individuale, sia con gruppi di lavoro tematici e forum regionali. Il comitato di valutazione è stato colpito dal buon sistema di monitoraggio dei flussi dei visitatori, dal sistema di trasporto pubblico organizzato con bus navetta, dal livello di implementazione dei partenariati pubblico-privato e dall'iniziativa Qualità Parco.”.
Interessante è l’indicazione che Europarc riserva alla presenza degli impianti di risalita che effettivamente caratterizzano l’Adamello Brenta: “Il Comitato ritiene che occorra prestare maggiore attenzione alle potenziali questioni relative alla stazione sciistica (ad esempio, per quanto riguarda la produzione di neve artificiale, creando inquinamento e consumo di acqua). Si dovrebbe prendere in considerazione un possibile piano di compensazione da parte dei visitatori e un impegno futuro con i tour operator.”.
La Carta Europea è stata utile negli anni a caldeggiare il confronto e il dialogo tra enti talvolta molto distanti, pertanto questa chiosa di Europarc potrebbe davvero essere presa in considerazione per valorizzare un intero territorio che si sta orientando sempre più alla sostenibilità.