Condivisione da parte degli ordini professionali presenti all'incontro sulla "programmazione che, pur rimanendo generica, punta su concetti come valorizzazione, competitività, competizione, molto importanti in ambito sanitario", per usare le parole del presidente dell'ordine dei medici Marco Joppi. "La sanità non deve però essere una voce di spesa ma una voce di ricchezza. E' necessario investire molto sulla prevenzione e sulla formazione. Se noi investiamo su questo avremmo anche una resa, se noi non investiamo corriamo il rischio di non poter più curare tutti", così il presidente Joppi.
Il dirigente generale Ruscitti ha condiviso questa prospettiva e ha parlato del ruolo fondamentale della prevenzione e formazione "dobbiamo riuscire a coordinare i medici con le altre figure professionali tenendo presente che, spesso, gli utenti sociali sono anche gli utenti sanitari".
Il presidente dell'ordine professioni infiermeristiche, Daniel Pedrotti, ha posto l'attenzione "sul pensare modelli innovativi che intercettino i cittadini sul territorio con un'ottica di prevenzione". Facendo riferimento al recente piano di efficentamento ha sottolineato come ciò non sia pensabile "per coloro che erogano servizi e hanno un carico di lavoro altissimo ma si debba pensare ad un riconoscimento professionale individuando, anche, percorsi formativi specifici".
Il presidente Bruno Bizzaro condividendo le analisi dei colleghi degli altri ordini ha sottolineato come negli ultimi tempi "in campo farmaceutico ci sia stato un continuo e progressivo spostamento di risorse dal territorio all'ospedale ma non possiamo svuotare il territorio. Sicuramente nell'ambito della prevenzione le farmacie possono avere un ruolo importante. La prossimità e capillarità sono i valori della farmacia". Assicurazione, anche in questo senso, da parte del dirigente generale della sanità trentina che ha ricordato come "l'assessore ha dato ordine di riaprire alcune guardie mediche" e ha ribadito come "sulla farmacia dei servizi noi vogliamo fare la nostra parte".
Il responsabile scientifico dell'ordine dei veterinari Giuseppe Pallante ha posto l'attenzione sulla necessità della "formazione che non si esaurisce nella competenza dei singoli ma si deve trasferire sul territorio. Un tempo, tanti anni fa c'era, ora non più".
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