L’azione di Provincia autonoma di Trento e Comuni deve rispondere alla necessità da un lato di ridurre gli interventi fiscali e tariffari per dare sostegno alle famiglie ed alle attività economiche evitando interventi non efficaci, e dall’altro di reperire e liberare il massimo ammontare possibile di risorse per aprire ulteriori spazi di investimento. Tre sono gli elementi che costituiscono la strategia finanziaria condivisa nel protocollo: l'avvio di analisi per valutare i possibili miglioramenti da apportare al sistema di finanziamento degli enti locali, con particolare riferimento ai trasferimenti compensativi e a quelli destinati al sostegno di specifici servizi; la definizione della programmazione delle azioni a sostegno dell’attività di investimento, alla luce delle richieste di assegnazione delle risorse del Recovery fund; la valorizzazione del patrimonio del sistema pubblico provinciale, anche al fine di una programmazione coordinata degli interventi.
Elemento cardine del Protocollo è costituito dall’introduzione di una nuova disciplina per le assunzioni del personale comunale. L’emergenza sanitaria ha fatto emergere con maggiore forza la necessità che i municipi possano assicurare pienamente il loro ruolo di presidio delle funzioni e dei servizi nelle condizioni di gestione del personale. L’adeguatezza degli organici rimane il presupposto fondamentale per consentire ai Comuni l’assolvimento delle funzioni istituzionali e l’erogazione dei servizi, in particolare per le realtà con dotazioni di personale non ampie. Per questo motivo, nel protocollo Provincia e Cal hanno condiviso di intervenire in modo importante sulla norma che disciplina le assunzioni.
È stato deciso da un lato di consentire alle municipalità in carenza di organico - dimostrata attraverso un nuovo modello statistico - di colmare una parte delle loro necessità, dall’altro ai Comuni con maggior personale a disposizione di continuare ad assumere nel limiti della spesa che hanno sostenuto per il 2019. Per i Comuni maggiori, sopra i cinquemila abitanti, si è introdotta la possibilità di assumere utilizzando una quota dei risparmi prodotti negli scorsi anni.
L'attuale scenario di incertezza ha portato la Giunta a fornire ai Comuni, nel breve periodo, elementi di stabilità che consentano loro di programmare la gestione economico-finanziaria per il 2021. Sono dunque confermate le risorse di parte corrente a disposizione dei Comuni, che ammontano complessivamente a 282,37 milioni euro. Tra questi, assume particolare rilievo il fondo per i servizi specifici che ammonta a 65,23 milioni di euro: servizio di custodia forestale (5,5 milioni di euro), gestione impianti sportivi (400mila euro), servizi socio-educativi per la prima infanzia (26,5 milioni di euro), trasporto turistico (1 milione 20mila euro), trasporto urbano ordinario (22 milioni 319mila euro), polizia locale (8 milioni 550mila euro), progetti di sicurezza urbana (591mila euro), progetti culturali di carattere sovracomunale (2 milioni 550mila euro), Sservizi a supporto di patrimonio dell’umanità UNESCO (50mila euro).
Una quota non indifferente del Fondo perequativo (circa 36,4 milioni di euro nel 2020 e 37,4 milioni di euro per il 2021) è destinato ai trasferimenti compensativi delle minori entrate comunali a seguito di esenzioni ed agevolazioni Imis decise con norme provinciali a favore di imprese e famiglie.
Sul fronte degli investimenti in attesa della manovra di assestamento di bilancio e alle valutazioni del Governo e della Commissione europea nell’ambito del Recovery Fund, quando sarà possibile quantificare le risorse disponibili e definire gli interventi strategici attraverso un percorso condiviso con il Cal, è stato deciso di assegnare 10 milioni di euro al budget degli investimenti comunali e 7,5 milioni di euro per il fondo di riserva destinato alle opere comunali urgenti.