Alla luce del fatto che tali risorse sono finalizzate alla manutenzione straordinaria del capitale esistente, il riparto è basato su una stima dello stock di capitale per ciascun comune, effettuata come somma dei flussi di spesa comunale in conto capitale negli ultimi 32 anni.
I pesi del criterio di ripartizione sono quindi calcolati come rapporto tra stock del singolo comune e stock totale provinciale. Inoltre, come previsto dal protocollo d’intesa in materia di finanza locale per il 2016, i criteri di riparto terranno conto delle risorse che ai singoli comuni derivano dalle politiche di sostegno degli investimenti poste in essere dai Consorzi BIM. A tal fine si sono considerate le risorse derivanti ai comuni a titolo di “canoni aggiuntivi” In particolare, si è ipotizzato che il 10% di questi canoni annuali debbano essere utilizzati dai comuni per la medesima finalità del budget, ossia per la manutenzione del patrimonio.
La proposta approvata oggi dalla Giunta passerà ora al vaglio del Consiglio delle Autonomie.