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"La Regione - ha detto l'assessora Plotegher - ha istituito un Fondo apposito per restituire alla comunità le somme in eccesso versate ai consiglieri attraverso i vitalizi, destinandole a progetti sociali particolarmente utili e innovativi. Questo della Provincia autonoma di Trento è uno di essi e tocca trasversalmente temi diversi: la famiglia, l'occupazione, la crescita dell'autonomia personale, la responsabilizzazione nei confronti del lavoro, il volontariato. Mi auguro che queste esperienze di coabitazione vengano tenute presenti anche in futuro nell'ambito delle politiche abitative pubbliche. La parola chiave è condivisione, e in un mondo che divide mi sembra particolarmente importante".
"Si tratta di una opportunità importante - le ha fatto eco l'assessora Ferrari - . Alla Provincia viene chiesto spesso di creare posti di lavoro per i giovani, cosa che non è così semplice né così automatica. Quello che possiamo fare però è favorire dei percorsi di crescita, di acquisizione di maggiore autonomia, anche di valorizzazione dei propri talenti. Ciascuno ha la sua sua storia, ciascuno ha i suoi obiettivi nella vita. L'ente pubblico può e deve svolgere una funzione di attivatore, ed incoraggiare l'assunzione di scelte coraggiose, mettendo a disposizione anche alcuni strumenti: in questo caso un alloggio, da gestire e condividere con altre persone, e dei tutor che seguono e orientano l'esperienza".
La coabitazione dura un massimo di due anni. Naturalmente si può uscire dal progetto in ogni momento, se maturano le condizioni per farlo, ad esempio se la persona accede ad un lavoro che le consente di andare a vivere da sola, se intende sposarsi e così via. Una precedente esperienza con altri 12 persone è servita ad orientare meglio la proposta.
PROGETTO "CO-HOUSING – IO CAMBIO STATUS"
Il progetto "Co-housing – io cambio status" consiste nella possibilità aperta a giovani tra i 18 e i 29 anni d'età, con determinati requisiti fissati a bando, di fare una esperienza di coabitazione attiva di massimo 2 anni per la definizione del proprio progetto di vita, sostenendo un percorso di crescita individuale e sociale che possa portare ad una autonomia economica e abitativa.
Il progetto non mette semplicemente a disposizione degli alloggi ad un canone calmierato, ma prevede anche dei compiti e degli impegni per i cohouser, e dunque l'assunzione da parte degli stessi di un ruolo attivo all'interno del progetto. I giovani e le giovani cohouser sono chiamate ad attivarsi anche in esperienze di volontariato e di impegno civico nella comunità nella quale saranno inseriti, in un'ottica di welfare generativo.
1. OBIETTIVI DEL PROGETTO
Il processo di transizione all'età adulta viene perseguito dal progetto tramite questi obiettivi:
- scoprire e diventare consapevoli delle proprie capacità, talenti, potenzialità, inclinazioni (personali, professionali, relazionali);
- mettersi in discussione personalmente e nel gruppo dei co-houser condividendo le proprie attitudini, aspettative e desideri con gli altri partecipanti al progetto;
- definire il proprio progetto di vita, trovando un equilibrio fra le aspettative e i desideri personali ed il contesto socio-economico in cui si vive assumendo le proprie responsabilità e ruoli già nella sperimentazione del co-housing;
- attivarsi attraverso esperienze di impegno civico;
- impegnarsi in percorsi di orientamento e ricerca attiva del lavoro.
La dimensione del co-housing considera l'autonomia abitativa dei destinatari come uno dei prerequisiti per avviare seri processi di vita autonoma. Gli obiettivi individuali di emancipazione vengono perseguiti nella piccola comunità di persone che condividono uno stesso spazio domestico. La coabitazione vuole favorire lo sviluppo del singolo anche nella socialità e nello sviluppo del senso civico attraverso l'acquisizione delle pratiche e dei valori della coabitazione pacifica e attiva che pure pone sempre questioni da dirimere e responsabilità da assumere.
2. PROFILO DESTINATARI
Il progetto è rivolto a n. 50 giovani residenti in provincia di Trento, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, che vivono ancora con il nucleo familiare di origine (o famiglia affidataria, casa famiglia...) e che manifestano il desiderio di emanciparsi e costruire un percorso di vita autonomo dalla propria famiglia, che non hanno esperienze lavorative stabili, che non frequentano percorsi né scolastici né universitari salvo che non siano iscritti ad almeno il secondo anno fuori corso o che frequentino corsi serali.
Il progetto è destinato a tali giovani che hanno soggettive e/o oggettive difficoltà a rendersi indipendenti.
Il bando, la cui scadenza era stata prorogata fino al 31 agosto 2016, prevedeva la messa a disposizione di n. 50 posti in tutto il territorio provinciale. Nella domanda il candidato poteva esprimere fino a 3 preferenze relative al luogo dove avrebbe voluto realizzare la propria esperienza di co-housing. L'amministrazione ha cercato di soddisfare la prima opzione espressa dal candidato selezionato.
I candidati, selezionati ad ottobre 2016 da una commissione appositamente nominata secondo criteri previsti dal bando*, erano 39. Da novembre a gennaio ci sono state 9 rinunce dovute al raggiungimento dell'autonomia dei giovani (alcuni si sono trasferiti all'estero per lavoro, altri hanno sottoscritto contratti a tempo indeterminato e così via).
I cohouser che hanno firmato il contratto di entrata nelle case sono 30 e provengono da tutto il territorio provinciale.
Le località e gli indirizzi dove i cohouser abiteranno (a partire dal 2 febbraio 2017) sono:
- ROVERETO – appartamento sopra oratorio Rosmini, via Paganini: n. 9 cohouser, di cui 4 ragazzi e 5 ragazze
- TRENTO:
1. via Endrici: n.11 cohouser, di cui 5 ragazzi e 6 ragazze
2. via della Saluga, ex casa del Clero: n. 3 cohouser, di cui 1 ragazzo e 2 ragazze
3. Villa S. Ignazio: n. 2 cohouser, entrambe ragazze
- PERGINE - via Zandonai: n. 5 cohouser, di cui 3 ragazzi e 2 ragazze
Quindi in sintesi:
- 9 Rovereto, 16 Trento, 5 Pergine;
- 13 ragazzi, 17 ragazze.
La parte di formazione dei tutor e dei percorsi destinati ai ragazzi sarà curata da 3 coach ed un coordinatore, che hanno seguito l'esperienza pilota di cohousing di Trento nel 2013-2015.
Il giovane partecipante al progetto pagherà 1/3 dell'affitto, pari ad euro 100,00, ed i restanti 2/3 verranno attinti dal Fondo regionale per il sostegno della famiglia e dell'occupazione.
*La valutazione è avvenuta sulla base della domanda e della scheda delle motivazioni e del colloquio con il candidato rispetto ai parametri descritti nella seguente tabella:
Criteri di valutazione | Punteggio massimo |
Motivazione alla partecipazione e aspettative | 10 |
Coerenza delle motivazioni con gli obiettivi del progetto | 7 |
Esperienze di volontariato | 4 |
Esperienze di servizio civile nazionale e/o provinciale | 2 |
Capacità di problem solving | 5 |
Titolo di studio | 2 |
Tot. 30
Per essere ammessi era necessario aver riportato un punteggio di almeno 18/30. (mp)
Immagini a cura dell'ufficio stampa. Interviste alle assessore Ferrari e Plotegher.