La Ciclovia del Garda è un anello che, una volta completato, sarà di circa 140 chilometri e collegherà tutte le sponde del lago. Il progetto, che coinvolge i territori delle Regioni Veneto e Lombardia e della Provincia autonoma di Trento che si affacciano sul Garda, rientra nel Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche previsto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
“ Se vogliamo andare avanti, come i sindaci ci hanno chiesto – ha aggiunto Fugatti – dobbiamo capire quali sono i progetti, quindi oggi, con i tecnici provinciali, siamo venuti a fare un sopralluogo sui vari lotti verso il confine lombardo perché crediamo che questa sia un’opera da portare avanti nel più breve tempo possibile, perché è utile ai territori, a fini turistici e per i collegamenti. Adesso si passa alla fase delle decisioni progettuali e del reperimento delle ulteriori risorse necessarie".
E’ una fase, ha evidenziato il presidente Fugatti, che vedrà proseguire il dialogo con il territorio, anche perché si tratta di un intervento che comporta anche la sfida tecnica di coniugare efficienza strutturale con il rispetto di un paesaggio unico e conosciuto nel mondo.
Per quanto riguarda l’opera nel suo complesso sono due i tratti di competenza trentina, per collegarsi con le sponde bresciana e veronese: quello da Riva del Garda a Limone, di 6,648 chilometri di lunghezza, e quello tra Torbole a Malcesine, di 5,524 chilometri.
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