“Siamo orgogliosi di partecipare a questo percorso, che ci permette di conoscere ed approfondire il grande messaggio di Chiara Lubich, una figura eccezionale, una donna e una trentina che, il secolo scorso, riuscì a portare il suo straordinario messaggio di pace e di unità in tutto il mondo. Lei partì da qui, da Trento, inizialmente come maestra nelle valli, e questa sua attitudine all’insegnamento, alla funzione educativa e pedagogica la sentiamo poi forte nei suoi messaggi; fu in tutto il mondo ma tornò spesso in Trentino in particolare nel Primiero. Credo che tutti noi dobbiamo ringraziare questa donna, divulgarne il suo messaggio universale ancora fortemente attuale, essere orgogliosi di lei”. E proprio domani in Primiero, a Palazzo Scopoli a Tonadico ore 16, verrà inaugurata la sezione staccata della mostra aperta oggi alle Gallerie di Piedicastello.
Ad aprire i discorsi ufficiale è stato quindi il direttore della Fondazione, Ferrandi, che ha evidenziato la partnership sinergica con il Centro Chiara Lubich. Quindi il presidente dell’ente, Giorgio Postal, nel portare il saluto del Museo Storico, ha messo in luce la figura di questa “donna straordinaria” e i costanti rapporti che ha mantenuto con la sua terra, il “carisma” e la sua “carica profetica capace di andare oltre l’utopia”.
Poi le parole di Alba Sgariglia, co-responsabile del Centro Chiara Lubich: “Questo progetto si sviluppa attraverso il percorso della vita di Chiara, in un luogo, Le Gallerie, con una particolare vocazione”. Tre sono infatti le peculiarità: il luogo, Trento, dove Chiara è nata; ma anche il tempo, ovvero la storia perché Chiara Lubich ha sempre iniziato la sua storia dicendo “erano tempi di guerra e tutto crollava” e proprio Le Gallerie raccontano la storia travagliata del Novecento; infine lo spazio: “Quando siamo entrati – ha concluso Sgariglia – stiamo rimasti stupiti dalle immensità di queste strutture, che ci portavano verso l’infinito; per Chiara, partita da Trento le diverse città erano l’intero mondo, ma è anche vero che l’intero mondo era un’unica città”.
E se il sindaco Andreatta ha puntato l’accento sulle “tante Chiare, quella del dialogo, dell’incontro, dell’unità, la Chiara donna di fede e di speranza, e poi la donna che è nel cuore della chiesa e dell’umanità”, il sindaco reggente di Rocca di Papa, Cimino ha spiegato come Trento e il suo Comune, scelto da Chiara come sede del Movimento, stanno portando avanti insieme un percorso comune con entusiasmo, per diffondere in tutto il mondo questo “progetto di pace”, concludendo ricordando il sindaco Emanuele Crestini che “ha perso la vita per la sua comunità”.
A portare il saluto del governo, è stato quindi Stanislao Di Piazza, sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: “Chiara è stata una persona che ha amato particolarmente l’Italia”, ha evidenziato Di Piazza, ricordando la corrispondenza con De Gasperi e i tanti contatti con i parlamentari di tutti i partiti. Il vescovo Tisi ha invece evidenziato “l’esperienza mistica di Chiara in Primiero, sul Cristo Abbandonato” concludendo con l’invito di “far conoscere la straordinaria attualità del messaggio di Chiara e il suo Dio di amore”.
Prima delle conclusioni, la testimonianza di alcune persone che hanno conosciuto Chiara Lubich. A partire da Lorenzo Dellai, che nel 1995, da sindaco, consegnò a Chiara il sigillo della città di Trento, per proseguire con altri testimonial delle diverse città del mondo che ospiteranno mostre a lei dedicate, con la prima tappa il 29 febbraio a Gerusalemme.
Infine Jesus Moran co-presidente del Movimento ha spiegato come questo rappresenti “L’inizio ufficiale del centenario della nascita di Chiara Lubich, la donna che ha incarnato l’unità a 360° e ci ha dato la carta di navigazione del Terzo Millennio”.
Intervista al presidente Fugatti:
La mostra
Il titolo della mostra “Chiara Lubich, Città Mondo” individua un duplice percorso, di carattere storico e simbolico insieme. Prende avvio dalla realtà locale di Trento nei primi anni ‘40 per aprirsi alle realtà più variegate del mondo: è la storia della nascita e dello sviluppo del Movimento dei Focolari, che muove i suoi primi passi dalla “casetta” in quella “piazza dei Cappuccini, 2”, (l’abitazione di Chiara e delle sue prime compagne dove il carisma dell’unità nascente trovava prima attuazione e propulsione), per raggiungere i cinque continenti, ed oggi 194 Paesi con oltre 2 milioni di aderenti in maggioranza cattolici. Al contempo descrive, il carattere universale del messaggio della Lubich, per cui fin da subito persone da differenti Paesi cercano un incontro personale con Chiara, attratte da quella spiritualità dell’unità, capace di travalicare i confini fra razze, culture e religioni, e di costruire concretamente rapporti di fraternità.
La tensione nel binomio città-mondo, vissuto nella luce che ha attraversato la vita di Chiara, si manifesta così come relazione feconda, frutto di un segreto svelato a lei, che l’esperienza del percorso espositivo vuole consegnare. La stessa Lubich in sé riunisce entrambe le dimensioni, per il suo essere cittadina del mondo, in dialogo con popoli e culture lontane.
Nel suo pensiero la città è intesa quale luogo dialogico e relazionale, sintesi di realtà, prospettive, sensibilità e dimensioni molteplici, laboratorio di elezione per uno stile di vita nuovo, che costruisce l’unità nella valorizzazione delle diversità. Un modello ideale da suscitare in tutti gli angoli della terra, per dare vita a “città nuove”, “città per la fraternità”, “bozzetti di mondo unito”, che per esse smette di proporsi come finalità utopica e si traduce in esperienza di vita concreta.
Info
“Chiara Lubich, Città Mondo”
Trento, Gallerie di Piedicastello
7 dicembre 2019 – 7 dicembre 2020
Ingresso libero, martedì – domenica: 09-18
dal 7/12/2019 al 31/12 2020
tel. +39 0461 230 482
In allegato la scheda descrittiva della mostra
Immagini e interviste a cura dell'Ufficio stampa