Il programma si è aperto pochi minuti prima delle 11 con il Corteo accademico che è partito dal Rettorato per raggiungere Piazza Duomo. A segnare l’avvio della cerimonia l’Inno nazionale e il benvenuto del rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini. Quindi i saluti istituzionali.
«Se Trento è una delle capitali della qualità della vita e si candida a capitale italiana della cultura per il 2018 – ha detto il sindaco di Trento Alessandro Andreatta – è anche grazie a voi giovani che ci aiutate a investire nell'essenziale, che è il miglioramento di noi stessi e della società in cui viviamo». Ha proseguito: «Avete raggiunto una tappa importante per il vostro futuro personale e professionale. Fuori c’è una realtà che sembra un po’ ostile e avara nei vostri confronti. Eppure che ha bisogno di voi. Il vostro orizzonte è il mondo. Dovunque andiate, qualunque sia la vostra scelta, vi auguro di fare la vostra parte, di prendervi il posto che meritate, di esprimere sempre il meglio di voi stessi».
Ai neodottori che questa mattina affollavano la piazza Luca Zeni, assessore alla salute e alle politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, ha ricordato: «La Provincia ha molto a cuore l’autonomia da intendere come la volontà di mettere al centro la persona e voi oggi siete alla conclusione di un percorso che vi ha dato la possibilità di camminare con le vostre gambe. Voi avete la consapevolezza di aver acquisito degli strumenti importanti». Quindi ha concluso: «L’auspicio e l’augurio sono che possiate ripensare con soddisfazione e orgoglio agli anni di studio che
Dagli interventi alla Cerimonia di laurea, oggi in Piazza Duomo, l’incoraggiamento a neolaureati e neolaureate a credere in sé e a fare la propria parte nella società con competenza e passione
I quasi 600 in piazza hanno ascoltato con interesse l’esperienza del giovane testimonial UniTrento. A partecipare alla terza edizione della cerimonia pubblica c’era una rappresentanza di chi si è laureato nel periodo giugno 2016/ottobre 2016, laureati del Collegio di Merito Bernardo Clesio dell’Università di Trento e dei corsi di laurea del primo ciclo dei dipartimenti di Economia e Management, Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Ingegneria e Scienza dell’informazione, Ingegneria industriale, Fisica, Matematica, Psicologia e Scienze cognitive, Lettere e Filosofia, Sociologia e Ricerca sociale e del Cibio - Centro di Biologia integrata. |
A Dario Mirossi, miglior laureato tra i partecipanti alla cerimonia, il compito di prendere la parola a nome di tutte le colleghe e di tutti i colleghi. Da parte sua la gratitudine per la città, aperta e stimolante, che lo ha accolto. Per la serietà e l'umanità dei professori e l'efficienza del personale tecnico e amministrativo dell'Ateneo. Per i colleghi e coinquilini con i quali ha percorso un tratto di strada importante. Sente di essere cresciuto in autostima. «Compito dello studente – dice – è maturare delle strategie per superare le prove con disinvoltura. Dobbiamo cercare i nostri strumenti per superare gli ostacoli e dare il nostro contributo».
Sulle note dell’Inno europeo si è arrivati all’atto della consegna delle pergamene. I primi a salire sul palco sono stati i laureati del Collegio di Merito Bernardo Clesio dell’Università di Trento, che hanno ricevuto il diploma dalle mani del rettore Paolo Collini e di Maurizio Giangiulio, delegato del rettore per il Collegio di Merito. |