Se il timore dei vertici del Centro, punto di riferimento per il vasto arcipelago di associazioni trentine – oltre 260 – che operano nel mondo della cooperazione allo sviluppo, era quello di una prossima “chiusura”, l’incontro di ieri ha aperto dunque nuove prospettive. Tuttavia un cambio di rotta si impone, ha sottolineato l’assessore Spinelli. Da un lato, sono state confermate le decisioni già annunciate dalla Giunta sul versante di una riduzione del finanziamento provinciale, nei prossimi tre anni. D’altro canto, e in maniera ancor più significativa, si pone la questione della mission dell’istituzione, dei ruoli e delle funzioni che andrà ad esercitare. In questo senso, è emersa in primo luogo la sfida di una più stretta collaborazione fra i settori profit e non profit.
L’invito della Provincia, che ha trovato positivo riscontro negli interventi che si sono susseguiti nel corso della riunione, è dunque quello di avviare un approccio e una strategia diverse rispetto al passato. Sarà senza dubbio importante diversificare le fonti di finanziamento (si è parlato non solo di privati ma anche di fondi europei) ma soprattutto fare del centro uno snodo di reale, concreta interconnessione con il mondo esterno, ed un produttore di conoscenza, formazione e informazione che deve essere messa a disposizione di tutti, dalle associazioni di volontariato, che restano un interlocutore fondamentale, ai diversi settori dell’economia trentina, in particolare quelli il cui business si rivolge maggiormente al panorama internazionale. Determinante in questa strategia anche accrescere le sinergie con altre realtà che operano in questi settori, interni ed esterni all’amministrazione. In seno alla Provincia il principale punto di riferimento continuerà ad essere il Servizio attività internazionali, ma sarà rafforzato anche il rapporto con l’ufficio di Bruxelles e il Servizio Europa.