
“Le centrali idroelettriche – spiega il vicepresidente Tonina – rappresentano una risorsa strategica per il Trentino, sia in termini economici che ambientali. Con questo disegno di legge, intendiamo valorizzare il ruolo della Provincia rispetto al controllo del patrimonio idroelettrico prevedendo, ad esempio, la facoltà di acquistare integralmente i beni funzionali all'esercizio delle concessioni e di individuare il piano degli investimenti. Per la gara verrà adottata la procedura ristretta, dove la Provincia - in ragione della complessità degli impianti affidati in concessione - potrà limitare gli operatori invitati, secondo proporzionalità e criteri di selezione non discriminatori. Si intende garantire, inoltre, il presidio degli impianti sul territorio in termini di sicurezza e ambiente ed eliminare i meccanismi di rinnovo e proroga delle concessioni scadute in capo ai concessionari uscenti, superando così le contestazioni mosse dalla Commissione europea”.
Il disegno di legge, che una volta approvato verrà attuato da una serie di delibere adottate dalla Giunta provinciale, tiene conto della normativa statale in materia introdotta a dicembre 2018 dal “decreto semplificazioni”, limitatamente ad aspetti come, ad esempio, i criteri per la determinazione del valore dei beni da acquistare, l'individuazione di determinati requisiti di partecipazione alle gare e il procedimento unico per l'acquisizione dei titoli necessari all'esercizio delle concessioni per materie di competenza esclusiva statale. Fra gli obiettivi del ddl, anche quello di massimizzare i proventi economici derivanti dai canoni.
Nel dettaglio, la nuova proposta normativa interviene sui seguenti aspetti:
· norme procedurali e termini di indizione delle gare;
· criteri di ammissione e aggiudicazione;
· requisiti finanziari, organizzativi e tecnici dei partecipanti;
· criteri per la determinazione dei canoni di concessione e per la valorizzazione del demanio e dei beni facenti parte del patrimonio idroelettrico;
· modalità di valutazione degli aspetti ambientali;
· determinazione delle misure di compensazione ambientale;
· condizioni di fornitura alla Provincia dell’energia gratuita e la relativa monetizzazione;
· modalità e condizioni per il riconoscimento di indennizzi al concessionario che abbia eseguito investimenti sui beni della Provincia nel corso della concessione.
Le concessioni che dovranno essere assegnate in base alla disciplina contenuta nel ddl sono complessivamente 17, di cui una (Taio – S. Giustina), scaduta al 31.12.2018 e già in proroga. In scadenza è quindi circa l’82% della produzione di energia elettrica trentina per un fatturato odierno di circa 240 milioni di euro annui. All'assegnazione delle concessioni corrisponde un sistema di canoni e somme per l’utilizzo del patrimonio del grande idroelettrico che rappresenta un'importante risorsa per i bilanci pubblici dei prossimi anni, del valore stimato di oltre 100 milioni di euro all'anno.
Il disegno di legge introduce anche un canone ambientale per le derivazioni idroelettriche con potenza nominale tra i 220 kW e i 3.000 kW, che sarà destinata ai comuni o loro forme associative secondo modalità da definire nell’ambito del protocollo di finanza locale.