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"Fissare il principio e l'obbligo della prima e seconda lavorazione in cava, introdurre precise clausole sociali per l'occupazione, imporre la tracciabilità del materiale grezzo, impostare i futuri bandi di gara su criteri che premiano investimenti e lavoro sono tutte decisioni che rappresentano per il settore delle cave una svolta radicale - continua Olivi - . Questa legge favorisce le imprese migliori, che rispettano le regole, e che sono disposte a fare in futuro vere politiche di sviluppo, puntando sulla qualità del prodotto. Si tratta anche di una legge che inevitabilmente è andata a toccare qualche interesse consolidato. Ma era necessario guardare oltre gli equilibri esistenti ed il corto respiro della mera sopravvivenza, guardando con coraggio e lungimiranza all'interesse di un settore strategico per l'economia trentina. Abbiamo provato a farlo, e sono contento che alla fine la ragionevolezza e la voglia di rinnovamento abbiano prevalso. La riforma esce dal Consiglio provinciale, valorizzata nei suoi capisaldi fondamentali, con l'apporto anche di miglioramenti nella sua dimensione applicativa".
(mp)