Nei giardini a sud del maniero è stato ricreato il giardino delle rose mentre a nord, all’ingresso, sono stati posizionati nuovi alberi. E’ stata presentata anche la nuova installazione de Il principe e la sirena di Francesco Pisanu, collocata sotto la torre della Biblioteca. Opera multimediale in cui la tecnologia digitale si sposa col teatro fiabesco-meraviglioso del Settecento, caratterizzandosi con musiche di scena avvolgenti, proiezioni multilivello, scenografie fisiche e virtuali, suggestioni olografiche e tridimensionali spazializzate nei sotterranei del castello.
Alla fine del Medioevo la famiglia Thun era già vasta e ramificata, ricca e potente. Possedeva in Trentino e in particolare in Val di Non una rete strategica di castelli e fortezze, fra cui primeggia il maniero di Thun, che domina la valle circostante da un osservatorio privilegiato. Dopo il tracollo delle fortune del casato trentino, che determinò, nel 1871, la vendita del palazzo di città al Comune di Trento, il castello passò nel 1926 al ramo boemo della famiglia, che non solo mantenne l’uso residenziale, ma contribuì alla conservazione dell’edificio e all’arricchimento dell’arredo. Rinascimento, Settecento, Impero e Biedermaier convivono nelle sale: secretaires, cassettoni a ribalta, stipi, divani, comodini stile impero, stufe ad olle, argenteria, porcellane, vetri da tavola, armi bianche, forzieri, carrozze, slitte, oltre a dipinti della scuola dei Bassano, quadri di Giambattista Lampi, Crespi, Garavaglia, Procaccini, Bergler, sculture dell’Insom fanno di questa dimora un gioiello da scoprire. Alla scomparsa dell’ultimo abitante Thun, Zdenko Franz Thun Hohenstein, la Provincia di Trento decise di acquisire il castello, nel 1992, entrò in possesso non solo di un monumento, di uno scrigno di memoria, ricco di collezioni d’arte, di una preziosa biblioteca, di uno straordinario archivio, ma anche dell’aura della vita vissuta, per secoli, da una stirpe illustre d’importanza internazionale, che segnò con le sue vicende la storia trentina e mitteleuropea. L’archivio della famiglia poi, è una delle raccolte di documenti più importanti e significative dell’intera regione. Custodito fino al 1992 proprio nel castello, era consultabile, grazie alla intelligenza e alla generosità dei proprietari, fin dall’Ottocento.
A sei anni dall’inaugurazione il castello si presenta al pubblico con alcune novità nell’allestimento
Castel Thun nuove atmosfere
E’ stato presentato oggi il nuovo allestimento di Castel Thun: un percorso che offre ai visitatori nuove suggestioni e un percorso museale con parecchie novità. Erano presenti il direttore del Castello del Buonconsiglio Laura Dl Prà e l’architetto Michelangelo Lupo che, assieme allo staff del museo, ha curato il riallestimento. Alla base una ricerca storica ed artistica che ha voluto ricreare le atmosfere del passato quando il castello era abitato dai nobili della famiglia Thun. La sensazione che si ha, passeggiando tra i piani nobili, è quella di essere ospiti in una residenza nobiliare che sembra ancora vivere, la sensazione è che il castello non sia affatto un museo ma una magnifica dimora vissuta ancor oggi. Tra le sale riveste vanno citate la Sala delle Guardie, la cucina nuova, la Sala degli antenati, dove una sontuosa tavola apparecchiata con porcellane e vetri d’epoca ci riporta alle fastose cene di un tempo, e in molte stanze sono state aggiunte opere d’arte tra cui sculture, alabastri, candelabri, dipinti, documenti, porcellane che rendono ancora più affascinante questa residenza nobiliare. Nei piani nobili sono stati rivisti i totem informativi con relative didascalie, oggi il turista in ogni sala può leggere le informazioni e lasciarle poi a fine percorso.