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La società interamente controllata dalla Provincia autonoma di Trento è, dunque, compresa nell’elenco ove risultavano già presenti la Banca europea degli investimenti, Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., Caisse des Dépôts et Consignations ed un ristretto numero di agenzie pubbliche.
Per Cassa del Trentino, che vanta un rating superiore a quello dello Stato sovrano (due livelli in più, caso difficilmente riscontrabile nel panorama internazionale, al pari della Provincia autonoma di Trento, socia di controllo) e che quindi già ora nel processo di funding può spuntare condizioni di tasso molto competitive, si tratta di un nuovo prestigioso riconoscimento della bontà del modello: l’acquisto dei titoli emessi da Cassa del Trentino da parte della BCE nell’ambito del programma di quantitative easing - ricorda il Presidente di Cassa - rappresenta un ulteriore “bollino di garanzia” sulla qualità del proprio debito che va ad aggiungersi ai lusinghieri giudizi espressi dalle agenzie sui costi dell'indebitamentointernazionali di rating (non esiste emittente italiano – bancario o corporate – che possa vantare il medesimo rating di Cassa del Trentino) e avrà il duplice effetto di favorire lo sviluppo di un mercato secondario e di ridurre il premio di liquidità che attualmente gli investitori richiedono rispetto ai titoli di Stato italiani, valorizzadone le quotazioni.
Nella sostanza, la decisione presa il 2 giugno scorso dalla BCE non farà che accrescere il contributo che Cassa del Trentino garantisce alla comunità della provincia, in termini di risparmio annuo sui costi dell'indebitamento, attualmente stimato in circa 8 €/mln annui.