Dal prossimo primo gennaio, ha spiegato il direttore sanitario di Apss Claudio Dario, ci sarà in carcere la copertura 24 ore su 24 dell’assistenza sanitaria, con la costante presenza di un medico. Inoltre è già stata allargata l’assistenza infermieristica e c’è un importante presidio psicologico e psichiatrico ai fini della riabilitazione dei pazienti più critici; già oggi nel carcere di Spini c’è la presenza di medici per 7 giorni su 7, per 13 ore da lunedì a venerdì e per 12 il sabato e i festivi, e di infermieri dalle 7 alle 22 di ogni giorno. Da gennaio 2020 il quadro sarà completato. Entro la fine dell’anno sarà inoltre sottoscritto il piano locale per la prevenzione dei suicidi e delle autolesioni, a cui si sta lavorando.
“E’ stata fatta un’analisi da parte dell’Azienda sanitaria – ha aggiunto il presidente Fugatti – per capire se la struttura di Trento fosse dal punto di vista sanitario in linea con le altre strutture. E’ quindi stata predisposta un’organizzazione medica che oggi la mette in linea con le altre strutture come Verona e Brescia. Nel carcere di Spini un altro problema è quello del personale e su questo sono in corso i contatti con il ministro competente perché crediamo che servano i numeri per poter garantire il controllo. Sarebbe opportuno, lo hanno detto al tavolo i rappresentanti del Ministero, fare concorsi per il personale su base regionale, per evitare i trasferimenti. In fasi alterne il numero dei detenuti è superiore a quanto stabilito all’apertura del carcere”.