La tavola rotonda "La memoria del conflitto. La ricerca sui caduti trentini della Grande Guerra", che si è tenuta ieri nel tardo pomeriggio a Rovereto, ha visto i saluti istituzionali del presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder, a cui sono seguiti gli interventi del presidente e del provveditore del Museo della Guerra, Alberto Miorandi e Francesco Frizzera, del presidente e del direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, Giorgio Postal e Giuseppe Ferrandi, nonché del soprintendente per i Beni culturali Franco Marzatico. A entrare nel dettaglio delle ricerche sui caduti trentini sono stati quindi Camillo Zadra, ex provveditore del Museo della Guerra, e Andrea Casna.
Come illustrato dai due storici, allo scoppio della prima guerra mondiale il Trentino faceva parte dell'Impero austro-ungarico e confinava con il Regno d'Italia. Nell'estate del 1914 migliaia di trentini furono richiamati alle armi e inviati sul fronte orientale, in Galizia, per combattere contro l'esercito russo. Nel corso della Grande Guerra furono 60.000 in totale i trentini arruolati, circa 12.000 non tornarono. Un anno dopo, nel maggio del 1915, la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria portò il conflitto nelle case dei trentini. Con l'apertura del fronte meridionale le zone di confine vennero evacuate. Furono oltre centomila i profughi sfollati, la maggioranza nell'entroterra dell'Impero austro-ungarico, principalmente nei campi di Braunau e Mitterndorf e nei Paesi della Boemia e della Moravia, altri furono evacuati dall'esercito italiano nel Regno d’Italia. Al termine della guerra, nel novembre 1918, il Trentino fu annesso all’Italia. Nei primi mesi del 1919, al loro rientro, gli oltre centomila profughi trovarono case e paesi distrutti.
Per ricordare tutte le vittime trentine del Primo conflitto mondiale, la Provincia, con la legge 11/2017 approvata dal Consiglio all'unanimità, ha istituito la “Giornata per ricordare le vittime e i caduti trentini della Grande Guerra”, individuando come data il 14 ottobre di ogni anno. Con la stessa legge è stata stabilita la realizzazione del Memoriale dei Caduti trentini nella Grande Guerra, la cui collocazione definitiva è prevista nel Sacrario di Castel Dante a Rovereto, attualmente in restauro. All’esterno, attorno al basamento dell’edificio, saranno riportati su lapide i nomi dei trentini - soldati, prigionieri, operai militarizzati - morti in guerra. All’interno, un’installazione multimediale permetterà di accedere a informazioni sui singoli caduti e sulle vicende della guerra. In questi mesi le installazioni multimediali dedicate ai caduti sono visibili presso il Museo Storico Italiano della Guerra, a Rovereto.
Riprese, immagini e interviste della tavola rotonda di ieri a cura dell'Ufficio Stampa