Dal 28 al 30 settembre torna a Rovereto Educa, la manifestazione nazionale sull'educazione, con oltre 100 appuntamenti e più di 90 relatori in seminari, dialoghi, laboratori formativi e animativi, spettacoli teatrali e musicali. Educa in questa 5' edizione rimette al centro un elemento chiave del suo dna: il futuro. Un futuro che oggi appare sempre più cupo ed incerto soprattutto per i giovani. Non c'è, infatti, genitore o insegnante che non si chieda guardando il proprio figlio o studente "Cosa farà da grande?". Un interrogativo che spesso sottende una preoccupazione economica legata all'idea che la realizzazione di una persona dipenda principalmente da lavoro e guadagno. Elementi da cui non si può prescindere, ma sono davvero sufficienti a garantire stabilità e serenità? Secondo Michele Odorizzi, presidente di Educa, una volta era facile immaginare la professione che si desiderava fare ed il percorso di studi da intraprendere per arrivarci era chiaro. Oggi invece gli obiettivi sono mobili, raggiungerli non dipende solo da scelte personali, dagli studi e dai propri desideri. Compito degli adulti oggi è di accompagnare i ragazzi nell'acquisire competenze che li mettano nella condizione di ricalibrare l'obiettivo durante il percorso. "È necessario però - ha affermato Odorizzi - che noi adulti, genitori ed insegnanti di fronte ai nostri figli e studenti ci chiediamo non solo cosa faranno da grandi, ma anche che persone saranno: capaci di amare o chiuse in se stesse? Libere o schiave delle cose?".
Ad affrontare il cuore della questione a Educa sarà Roberto Mancini nel seminario "Cosa sarà da grande?": il filosofo, staccandosi dalle previsioni negative del futuro troppo spesso declamate, sottolineerà l'importanza di concentrarsi sul qui ed ora, insegnando alle nuove generazioni come resistere all'omologazione della società odierna. "Gli insegnanti - ha affermato l'assessore provinciale all'istruzione Marta Dalmaso - hanno un ruolo fondamentale nel capire quali sono le potenzialità dei ragazzi e come sostenerli nello sviluppo. La scuola sta facendo un grosso investimento per migliorare acquisendo le competenze necessarie a rispondere in modo sempre più adeguato ai bisogni dei giovani. L'importante è partire dall'idea che i ragazzi sono innanzitutto la nostra passione e non la nostra preoccupazione." "I giovani - ha aggiunto Michele Odorizzi - non sono affatto una generazione perduta come molti oggi li definiscono. A Educa arriveranno in tanti da tutta Italia a dimostrare la loro capacità generativa, a raccontare le loro esperienze di creazione di impresa, di giornalismo, di cittadinanza." Ad ospitare Educa sarà anche quest'anno Rovereto: "la città - ha affermato Luisa Filippi, assessore alla contemporaneità del Comune - accoglie e sostiene la manifestazione nella convinzione che in ambito educativo sia necessario ogni tanto fermarsi a riflettere, oltre che a costruire rete fra mondi: scuole, associazioni, musei, cooperative."
Riprese e intervista audio all'assessore Marta Dalmaso a cura dell'Ufficio Stampa
In allegato il programma, per approfondimenti: www.educaonline.it -