Lunedì, 02 Dicembre 2013 - 02:00 Comunicato 3347

A Trento i delegati del progetto Europeo Orientgate
CLIMA E ADATTAMENTO NEI PAESI DEL SUD EST EUROPA

Oltre 60 persone in rappresentanza di 13 Paesi si ritrovano oggi e domani a Trento per il meeting del progetto Orientgate che ha come obiettivo quello di coordinare gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici nei paesi del Sud Est Europa (SEE) attraverso la costruzione di un partenariato tra la comunità scientifica che studia il clima e i decisori politici che sono chiamati ad utilizzare e applicare le conoscenza che tali studi forniscono. Alla Provincia autonoma di Trento il compito di studiare le conseguenze dei cambiamenti climatici nella gestione delle risorse idriche destinate all'uso idroelettrico.-

Negli ultimi decenni la sfida del cambiamento climatico è diventata una priorità anche della politica dell'Unione europea, che ha prodotto strumenti legislativi e linee guida da adottare da parte dei governi nazionali e locali nelle rispettive politiche di mitigazione e adattamento.
E' proprio nel contesto di tali politiche che nasce il progetto "Orientgate - A structured network for integration of climate knowledge into policy and territorial planning" che prevede come obiettivo quello di coordinare gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici nel contesto dei paesi del Sud Est Europa (favorendo in particolare una relazione più virtuosa tra la comunità scientifica che studia il clima e i decisori politici che sono chiamati ad integrare le conoscenza che tali studi forniscono nella pianificazione.
Il progetto, coordinato dal Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, coinvolge partner provenienti da ben 13 Paesi che insieme hanno il compito di studiare gli impatti in aree costiere, rurali e urbane, contribuendo ad una migliore comprensione degli impatti della variabilità del clima e dei cambiamenti climatici sul regime idrico, sulle foreste, sull'agricoltura e sugli ecosistemi.
A Trento in questi giorni si riuniscono lo Scientific Commeette (comitato di supporto scientifico) e lo Stearing Commeette (comitato dei partners referenti con compiti decisionali) per discutere sullo stato di avanzamento del progetto e valutare i primi risultati.
L'obiettivo principale del progetto è quello di favorire il flusso delle conoscenze climatiche a beneficio dei decisori politici, tra cui gli urbanisti, le autorità per la protezione dell'ambiente, le agenzie regionali di sviluppo e le autorità territoriali e di gestione dei lavori pubblici.
Il progetto, di durata triennale, è iniziato nel luglio 2012 ed è co-finanziato dal Programma di Cooperazione Transnazionale South East Europe.
La Provincia autonoma partecipa al progetto attraverso la realizzazione di uno studio pilota per l'elaborazione di nuove linee guida per la gestione delle risorse idriche destinate all'uso idroelettrico in relazione agli scenari di cambiamento climatico attesi. La gestione di tale progetto pilota è stata affidata all'I.D. per la Programmazione di protezione civile e viene svolto in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell'Università di Trento
Nella nostra regione, come in tutta l'area alpina, il riscaldamento in atto, le modifiche dei regimi di precipitazione, l'arretramento marcato dei ghiacciai e la riduzione del permafrost, causeranno modifiche importanti sul ciclo dell'acqua e quindi sulla disponibilità della risorsa idrica in particolare nei settori dell'uso potabile, nell'agricoltura e nel settore della produzione idroelettrica.
La realizzazione di tale progetto riveste pertanto una notevole importanza in quanto consentirà di produrre scenari di impatto sul ciclo dell'acqua alla luce dei più aggiornati modelli di previsione di scenari climatici. Gli scenari di impatto consentiranno di valutare meglio gli aspetti di competizione tra i vari settori di utilizzo dell'acqua: il settore idroelettrico, il comparto agricolo e l'uso potabile.
Lo studio pilota verrà effettuato sul bacino del Noce e del Brenta, scelti in quanto adatti a rappresentare due situazioni tipiche nel contesto Alpino. Lo studio prevede in particolare di identificare ed analizzare degli indicatori di disponibilità della risorsa idrica nello scenario naturale ed in quello di sfruttamento antropico in un contesto di cambiamento climatico e di confronto con lo situazione attuale; di identificare e analizzare degli indicatori di potenzialità di produzione idroelettrica e di produrre e valutare mappe di vulnerabilità per l'utilizzo sostenibile del potenziale idroelettrico in un contesto di cambiamento climatico e di uso multiplo della risorsa idrica.
Lo scopo è quindi quello di proporre un insieme di criteri per migliorare la policy per lo sviluppo dell'energia idroelettrica, di proporre linee guida per il rinnovo delle concessioni delle derivazioni idroelettriche e infine di integrare i risultati nella formulazione e nella definizione delle priorità nella pianificazione territoriale.
Se l'area campione è quella di due bacini alpini, l'obiettivo più ampio è comunque quello di definire una metodologia di indagine in grado di essere adottata in altri contesti dell'area del SEE dove si rende necessario compiere studi di impatto sulla risorsa idrica.
Lo sfruttamento sostenibile delle risorse idriche diventa infatti una tematica di grande interesse soprattutto in realtà in forte sviluppo quali i paesi dell'area SEE. Agricoltura, pescicoltura, attingimenti ad uso civile e industriale e sfruttamento idroelettrico sono i principali utilizzi che anche in contesti di abbondanza idrica pongono problematiche di forte competizione tra i vari attori in gioco. -