Il paese di Vervò è noto agli archeologi soprattutto per il ritrovamento di 17 iscrizioni di epoca romana, di cui 16 sacre e 1 funeraria, avvenuto tra XVIII e XIX secolo. Gli scavi condotti nel 1890-91 da Luigi de Campi, nonché i rinvenimenti effettuati da Francesco Gottardi negli anni ‘30 e ‘40 del Novecento, dimostrarono tracce di presenza umana sul dosso di San Martino dalla preistoria all'epoca altomedievale. Le indagini che sta svolgendo la Soprintendenza hanno confermato l'importanza del sito, mettendo in luce resti murari riconducibili a distinte fasi cronologiche di frequentazione, dalla protostoria al Basso medioevo. Sono inoltre emerse evidenze di almeno due nuclei funerari che allo stato attuale delle ricerche è possibile attribuire all'epoca alto e basso medievale. Le indagini sono state avviate in via preliminare nel 2008 e si sono svolte fino al 2010 grazie ad uno stanziamento economico triennale assegnato alla Soprintendenza per i Beni archeologici nell'ambito del Patto territoriale della Predaia. Dal 2011 sono proseguite con un finanziamento diretto da parte della Soprintendenza che interverrà fino alla conclusione delle ricerche, quando sarà auspicabile avviare un progetto di valorizzazione e di pubblica fruizione del sito. (md)
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