Va ricordato che l'uso dei veicoli in questione riguarda unicamente il personale provinciale che, per ragioni di servizio, deve raggiungere le varie località per effettuare controlli, sopralluoghi, partecipare a conferenze e via dicendo: si tratta di un'attività della quale è sicuramente attestabile l'indispensabilità e necessità e che a sua volta è oggetto di azioni di contenimento (si pensi, per fare un esempio, all'uso delle tecnologie informatiche che potrebbero anche evitare gli spostamenti per partecipare ad incontri e riunioni).
Per intanto, comunque, si è voluto fare un primo passo concreto verso un obiettivo che, senza comportare disagi o difficoltà organizzative, possa innovativamente puntare a conseguire la riduzione della spesa attraverso un meccanismo in realtà assai semplice: la condivisione degli autoveicoli dei quali è stata verificata, allo stato attuale, una loro sottoutilizzazione.
Il progetto punta a distinguere tra gli autoveicoli già utilizzati in maniera intensiva dalle varie strutture, i quali resteranno, pertanto, al loro esclusivo servizio, e quelli che, invece, non raggiungono lo standard medio di efficace utilizzo, che verranno gestiti con modalità di "car sharing interno" attraverso un sistema informatizzato di prenotazione e gestione.
Per conseguire efficacemente il risultato, la Provincia ha impartito una direttiva interna che imporrà alle strutture provinciali di privilegiare l'utilizzo degli automezzi condivisi prima di autorizzare l'impiego degli automezzi personali dei dipendenti: quest'ultimo impiego, pertanto, diventerà residuale, con l'utilizzo del car-sharing, perché prima di autorizzare l'utilizzo di tali automezzi (che comporta il riconoscimento delle relative indennità secondo quanto previsto dalla regolamentazione in vigore) si cercherà di utilizzare autoveicoli di proprietà provinciale, cosa che comporta un minor costo per l'amministrazione.
Il progetto consentirà, da subito, il conseguimento anche di un ulteriore risparmio: con la dismissione del 20 % degli autoveicoli in particolare quelli più obsoleti (e meno efficienti anche sul piano dei consumi) si potranno ridurre ulteriormente le spese di gestione, di manutenzione e di assicurazione.
Per ovvie ragioni, la direttiva non riguarda alcuni automezzi che devono essere prioritariamente garantiti per funzioni particolari e che sono stati immatricolati per questi scopi speciali: pertanto le nuove regole non si estenderanno agli autoveicoli in dotazione alla Protezione civile ed al Corpo forestale.
La gestione centralizzata del progetto è stata assegnata al Servizio contratti e gestioni generali in collaborazione con il Servizio edilizia pubblica e logistica. (mp)
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