La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale siglato dai Paesi Alpini e dall'Unione Europea nel 1991, per promuovere uno sviluppo sostenibile trattando questioni come la gestione energetica, la pianificazione territoriale e la tutela del paesaggio. Alla base del trattato vi è la ferma convinzione che sia necessaria una maggior cooperazione tra i paesi della regione per preservare il territorio alpino e assicurare l'accessibilità delle sue risorse anche alle generazioni future. In questo contesto, la Water Conference si propone di diffondere e condividere le buone pratiche nella gestione delle risorse idriche sviluppate all'interno della Convenzione.
Questa quinta edizione si è aperta ieri con l'esposizione dei messaggi principali dell'ultimo report firmato dall'Intergovernamental Panel on Climate Change (IPCC), organismo creato nel 1988 dalle Nazioni Unite per trattare i cambiamenti climatici a livello intergovernativo. Gli scenari dell'IPCC non sono incoraggianti. Il riscaldamento globale è "inequivocabile" e non ha precedenti negli ultimi millenni. Ed è ormai quasi sicuro, sostengono gli esperti, che la responsabilità sia dell'uomo. L'innalzamento medio delle temperature aumenta la probabilità di impatti molto severi sui sistemi umani e naturali, tra cui la disponibilità di risorse idriche. Adattamento è quindi la parola d'ordine: uno sforzo considerevole deve essere rivolto a ridurre la nostra vulnerabilità ed esposizione agli impatti. Ma anche gli sforzi di mitigazione delle emissioni devono aumentare. "Senza accordi sulle emissioni più stringenti non sarà possibile contenere il riscaldamento entro i 2' C, come sancito dagli accordi della Conferenza ONU sul clima del 2010", spiega Jaroslav Mysiak del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Senza un impegno deciso, entro il 2100 si potrebbe arrivare a valori medi di aumento della temperatura compreso tra 3.7 e 4.8 'C a livello mondiale. Cosa può significare questo per l'Europa? Molto probabilmente un aumento dei fenomeni meteorologici, con siccità più frequenti, precipitazioni più intense e concentrate, ed un crescente rischio di alluvioni.
Con un focus specifico sulle regioni alpine, il professor Martin Beniston ha illustrato gli impatti dei cambiamenti climatici in relazione allo scioglimento dei ghiacciai e la conseguente diminuzione della risorsa idrica. Quello che il docente ha cercato di mettere in evidenza è come l'aumento delle temperature sarà profondamente maggiore sulle zone montane al di sopra dei 2.500 metri. Se a livello mondiale la temperatura media crescerà di 2'C, ciò si tradurrà in almeno 3'C nelle zone di montagna. E questo avrà effetti devastanti sull'ecosistema circostante, e non solo. "Basti pensare come le montagne siano fonte per più del 60% dei fiumi nel mondo", ha sottolineato il ricercatore dell'Università di Ginevra. La diminuzione dell'acqua non avrà conseguenze solo ambientali, ma influenzerà anche tutti i settori economici, quali l'energetico, il turistico e l'agricolo che vedranno ridotte le loro riserve di oro blu. Questo potrebbe portare a conflitti tra i settori stessi per accaparrarsi più acqua possibile. La soluzione proposta dal relatore è stata quindi il miglioramento della water governance. In risposta all'aumento dei disastri naturali invece, Beniston ha sottolineato la necessità di rafforzare le misure di adattamento.
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Oggi a Trento la seconda giornata di lavori della quinta Water Conference
CAMBIAMENTI CLIMATICI E ALPI: COSA SUCCEDE ALLE NOSTRE ACQUE?
Seconda e ultima giornata di lavori oggi alla Facoltà di lettere dell'Università di Trento per la quinta Water Conference, un appuntamento annuale nell'ambito della Convenzione delle Alpi. Due giornate di lavori tra esperti, ricercatori e studenti per condividere esperienze nel campo della gestione delle risorse idriche alpine, con lo sguardo rivolto anche verso Caucaso e Asia Centrale per replicarne i risultati e promuovere sinergie. Oggi si prosegue con l'esposizione del progetto Nexus, una sessione dedicata all'impatto dei cambiamenti climatici sulla gestione delle inondazioni, ai piani di adattamento.-