Martedì, 14 Novembre 2017 - 16:58 Comunicato 3025

Giovedì 16 novembre alle ore 16 in municipio, oggi la presentazione con l'assessore Daldoss e l'associazione Aiel
Biomasse legnose per il riscaldamento: un convegno a Cloz

Il Trentino si qualificherà sempre più per la sua capacità di farsi percepire come un territorio attento all'ambiente ed alla sostenibilità, e l'uso a fini energetici delle masse legnose rientra tra le azioni da promuovere. E' quanto ha ribadito oggi l'assessore alla coesione territoriale,urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss annunciando il convegno, promosso da Aiel, Associazione Italiana Energie Agroforestali, dedicato all'impiego delle biomasse legnose che si terrà giovedì 16 novembre nel municipio di Cloz, in valle di Non.

La Provincia di Trento si è data l'obiettivo di aumentate del 30% la produzione di energia da fonti rinnovabili (FER) entro il 2020 e guarda alle opportunità offertedalle biomasse legnose per la produzione di energia termica in moderni impianti tecnologici a scala domestica e civile e alle reti di teleriscaldamento. Per sottolineare l’importanza di una strategia energetica che coinvolga le biomasse legnose  e per informare i Comuni trentini e i cittadini sui benefici ambientali e socio-economici del corretto e sostenibile uso energetico del legno, AIEL organizza un evento informativo che si terrà giovedì 16 novembre alle 16 nella Sala Incontri del Comune di Cloz, in collaborazione con il Consorzio dei Comuni Trentini e con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Cloz, della Comunità della Val di Non, dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento e dell'Azienda per il Turismo Val di Non

Dopo una visita guidata all’impianto di teleriscaldamento a cippato che riscalda i locali pubblici del Comune di Cloz e 18 utenze private, saranno fornite informazioni pratiche sulla corretta realizzazione di impianti termici a biomasse legnose, sulla riqualificazione di impianti privati, sui relativi benefici energetici e ambientali nonché sulla redditività di questi investimenti. Sarà approfondita inoltre la pianificazione energetica della Val di Non, che presenta ampie porzioni non metanizzate nel suo territorio, ed il contributo offerto al territorio in questi anni dalle centrali termiche a cippato e dai produttori professionali di cippato forestale in Trentino.

I temi del convegno sono stati anticipati in occasione di una conferenza stampa tenutasi oggi nella sede della Provincia alla quale sono intervenuti, accanto all'assessore Carlo Daldoss, Aaron Turri vice sindaco del Comune di Cloz con delega al teleriscaldamento, Simone Santuari presidente della Comunità della Valle di Cembra, Lara Biasi del Comitato operativo gruppo produttori professionali biomasse AIEL e Valter Francescato direttore tecnico AIEL.

«Come Provincia e Consorzio dei Comuni Trentini - ha detto l'assessore Daldoss - abbiamo aderito convintamente a questa iniziativa che mette al centro il tema della sostenibilità dell'utilizzo di una risorsa energetica a km zero: oltre ad avere un impatto positivo sul bosco, lo sfruttamento delle biomasse legnose porta a meno emissioni, alla libertà dalla dipendenza dei fossili ma crea anche possibilità di lavoro, aumentando in definitiva il valore complessivo di un territorio. Il Trentino si qualificherà sempre più per la sua capacità di farsi percepire come un territorio attento all'ambiente ed alla sostenibilità, e l'uso a fini energetici delle masse legnose rientra tra le azioni da promuovere. Da un lato stiamo dunque agendo per spingere quanto più possibile sulle fonti energetiche rinnovabili, dall'altro abbiamo lanciato un vasto programma di riqualificazione energetica dei condominii e degli edifici pubblici. Ringrazio Aiel per aver promosso il convegno di giovedì a Cloz, dal quale potranno arrivare ulteriori stimoli e buoni spunti».

Attualmente in Tentino si consumano circa 500.000 tonnellate di legno per la produzione di energia termica. L’80% è consumato in forma di legna da ardere e di pellet negli impianti domestici (stufe, cucine, ecc.: circa 100.000 apparecchi). Circa il 20% del legno è consumato principalmente in forma di cippato forestale e industriale negli impianti di teleriscaldamento e in caldaie centralizzate a cippato nel settore civile e nell’industria del legno (autoconsumo) di prima e seconda lavorazione (oltre ai 26 impianti di teleriscaldamento, si stimano circa 300 impianti automatici con potenza > 50 kW). Dati recenti stimano una produzione annua di cippato forestale di circa 75.000 tonnellate (circa 270.000 metri cubi steri), una quantità superiore all’attuale consumo di tutti i 26 impianti di teleriscaldamento del Trentino. Questo segmento produttivo è composto da 15 imprese professionali dotate complessivamente di 8 cippatori industriali, 13 di queste aziende (il 90% del totale) aderiscono al Gruppo Professionale Biomasse di AIEL. 

Gran parte del cippato prodotto in Trentino è tuttavia conferito fuori provincia. C'è spazio quindi per una maggior attenzione alla rinnovabile legno, tenendo presente che la Provincia di Trento è una di quelle in cui si preleva e si utilizza più legname, ma nonostante questo la crescita annuale del bosco è nettamente superiore al prelievo annuale dal bosco, perché le attività economiche legate alla lavorazione boschiva avvengono nel rispetto della risorsa naturale. La sostituzione di impianti termici alimentati da fonti fossili con impianti a biomassa tecnologicamente all’avanguardia è un passo necessario per il Trentino per potenziare l’economia circolare creata dalla filiera corta del cippato locale, contribuendo allo stesso tempo alla salvaguardia dell’ambiente grazie alla valorizzazione intelligente di una risorsa abbondante e a chilometro zero come il cippato.

I moderni impianti alimentati a legno cippato di origine locale, correttamente progettati e installati mostrano infatti bassissimi impatti sull’ambiente, in particolare sulla qualità dell’aria, e rappresentano la modalità più efficiente di valorizzazione energetica della rinnovabile legno in sostituzione dei combustibili fossili, responsabili del cambiamento climatico. Le biomasse legnose in Trentino possono giocare un ruolo di primo piano nella decarbonizzazione dei consumi termici, tenendo presente che a parità di calore utile prodotto le fonti fossili immettono in atmosfera circa 10 volte più CO2-eq rispetto alla rinnovabile legno. 

«Il convegno - ha spiegato Valter Francescato, direttore tecnico di Aiel - è progettato per far conoscere le opportunità rappresentate dalle biomasse legnose di origine forestale per alimentare gli impianti di teleriscaldamento gestiti dalle Amministrazioni Pubbliche, come strumento non solo di innesco di filiere produttive locali legno-energia ma anche di contrasto ai cambiamenti climatici. Un aiuto all’investimento viene dagli incentivi a disposizione, in primis il Conto Termico, che si applica ad amministrazioni pubbliche, imprese, e anche ai privati, premiando fino al 65% dell’investimento. In Trentino si usano ancora 90 milioni di litri di gasolio ogni anno per produrre energia termica a fronte di una produzione di cippato forestale di 75.000 tonnellate, con importanti margini di crescita». 

"L'impianto di teleriscaldamento di Cloz da 800 kW di potenza - ha ricordato il vicesindaco Aaron Turri - dal 2005, anno della messa in opera, riscalda gli edifici comunali e 18 abitazioni private con cippato di provenienza locale e in 12 anni di funzionamento senza guasti e interruzioni ha evitato la combustione di 756.000 litri di gasolio nonché l’immissione in atmosfera di 2.215 tonnellate di CO2 equivalente». 

Anche l'abitato di Grumes si serve da anni di un impianto di teleriscaldamento a biomasse. «Il nostro impianto a cippato - ha spiegato il prtesidente della Comunità della Val di Cembra Simone Santuari - ha una potenza di 400 kW ed è in esercizio dal 2006, è gestito da parte dell’amministrazione locale stessa senza che si renda necessario un oneroso contratto di gestione esterna. Il cippato è prodotto da filiera corta e proviene dai boschi di proprietà comunale: la nostra è un’autonomia nell’autonomia! Con una rete di 1 km sono servite 7 utente pubbliche e 25 utenze private; queste ultime con la bolletta energetica sostengono al 100% l’impianto che quindi fornisce energia per il Comune a costo zero».

Allegato: Presentazione e programma convegno Cloz



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